Marcello Tidore, Asl di Cagliari: «Siamo gli unici in Italia a rimborsare gli esami privati»
La delibera del direttore dell’azienda sanitaria risale al 27 maggio 2024 e applica la legge nazionale del 1998
Sassari Si chiama “Percorso Tutela del Paziente” e l’unica Asl in tutta Italia ad averlo adottato, è quella di Cagliari. Non ha inventato nulla di nuovo, ha solo applicato una legge nazionale che risale addirittura al 1998. Ed è incredibile come, a distanza di 25 anni, ciò che questa norma sancisce non sia mai stato reso efficace dalla sanità.
Il responsabile dell’Asl 8, nonché artefice di questa piccola rivoluzione nei riguardi degli utenti, è Marcello Tidore: «Non ho fatto altro che recepire nella delibera i contenuti delladell’art. 3, comma 13, del D.Lgs n. 124/1998. Quando ero direttore dell’Assessorato alla Sanità ci avevo già lavorato, e la tutela dei pazienti era previsto anche nel Piano regionale per il governo delle liste di attesa. Il principio è molto semplice: se l’erogazione in regime istituzionale non consente di usufruire della visita o dell’esame strumentale o diagnostico richiesto, entro i tempi di garanzia, allora l’Asl di Cagliari o copre i costi della prestazione in regime di intramoenia, oppure rimborsa le spese sostenute nelle strutture private».
Il “Percorso Tutela accesso alternativo alle prestazioni specialistiche” è stato adottato dall’Asl 8 il 17 maggio scorso: «Da quel momento – racconta Tidore – abbiamo ricevuto circa 400 richieste di rimborsi, delle quali però sono state accolte una decina. Purtroppo, nonostante l’iter sia spiegato molto bene nel sito dell’Asl, gli utenti non hanno seguito la giusta procedura, invalidando così la possibilità di ottenere la copertura delle spese. L’errore più comune che i pazienti hanno commesso, è stato quello di rivolgersi direttamente al privato senza una comunicazione pregressa all’Asl, e senza fare gli altri step. Per poi presentare la documentazione con le spese sostenute, e chiedere il rimborso».
La procedura corretta invece è diversa: ci sono due modalità operative, a seconda che le prenotazioni avvengano attraverso il Cup telefonico o attraverso il Cup Web. In pratica l’utente che non è riuscito ad ottenere risposte entro le tempistiche delle classi di priorità indicate nella prescrizione medica, ha diritto a un percorso alternativo mediante ricorso a un libero-professionista in regime di intramoenia e in seconda battuta a una struttura privata accreditata. Il costo della prestazione sarà a carico dell’Asl 8. Agli operatori del Cup spetta il compito di proporre ai pazienti la prima data utile in regime libero professionale e a parità di data l’operatore sanitario che richiede il compenso più prossimo alla tariffa regionale. Questa serie di tutele sono riservate ai pazienti residenti nell’ambito dell’Asl 8. Per coloro che invece non rientrano nell’ambito territoriale di Cagliari, le prestazioni erogate in regime di libera professione intramuraria ed eseguite presso l’area dell’Asl di Cagliari saranno finanziate per il 50% dall’Asl presso la quale è residente il fruitore.