Live in Ollolai: un sogno sardo per gli americani anti-Trump
La pazza idea da 700mila visualizzazioni del sindaco Francesco Columbu: «Scontenti del ritorno del Tycoon alla Casa bianca? Trasferitevi da noi»
Inviato a Ollolai Francesco Columbu come Jimi Hendrix, Ollolai come Beverly Hills. E non è per il bracciale di pelle borchiato che il sindaco del paese della Barbagia indossa sotto la giacca di velluto. La sua proposta “indecente”, rock, ha annullato ancora una volta, a 60 anni dai primi successi intercontinentali del culturista Franco Columbu, la distanza siderale tra Ollolai e gli Usa: «Le porte delle nostre case sono aperte ai cittadini americani scontenti dell’elezione alla Casa bianca di Donald Trump». Una proposta che ha fatto rapidamente il giro del mondo su tutte le piattaforme.
Live in Ollolai
«It’s time to start building your European escape in the stunning paradise of Sardinia», «è il momento di programmare la tua fuga in Europa, nel paradiso della Sardegna». Così si apre la home page del sito web dal quale è partito tutto. Live in Ollolai: «700mila visualizzazioni fino ad oggi, 500mila solo il primo giorno – racconta il sindaco di Ollolai –. Numeri ai quali vanno aggiunte le 75mila richieste e domande inviate per email sulla nostra iniziativa». Numeri da capogiro rispetto al costo sostenuto: «Questa operazione ci è costata solo 200 euro – sorride Columbu –. Tra l’altro devo ancora restituirli a mio fratello Luca che vive negli Usa dove fa il fisico informatico e cura direttamente il sito web dagli Stati Uniti».
Il sogno sardo
Il caro vecchio sogno americano è acqua passata. Adesso sono i cittadini a stelle a strisce a voler varcare i confini dell’oceano Atlantico con destinazione Sardegna. Le presentazioni caricate su Live in Ollolai sono le più disparate: «Sono un cittadino americano disoccupato che ha voglia di cambiare vita». Oppure: «Sono un libero professionista che vorrebbe investire capitali e trascorrere i prossimi dieci anni in Sardegna». Ma ci sono anche richieste ancora più curiose: «Ma le tengo per me – confessa Francesco Columbu –, arriverà il momento di rivelarle. Prima vorrei utilizzarle per una riflessione sociologica e politica sul piano locale ma anche internazionale».
I vantaggi
«Gli americani che acquisteranno – spiega il sindaco di Ollolai –, potranno farlo ai prezzi del nostro mercato e saltando la burocrazia italiana sugli acquisti internazionali. Infatti si avvierà una contrattazione privata direttamente con i proprietari dell’immobile». «C’è poi un vantaggio relativo alla qualità della vita – prosegue –: gli americani, con un reddito molto più alto del nostro, potranno vivere tranquillamente a Ollolai, conducendo uno stile di vita diverso e sicuramente sano, in un habitat solare e del tutto incontaminato». C’è anche un vantaggio inverso: «In 50 anni abbiamo perso la metà dei nostri abitanti – afferma Francesco Columbu –, oggi ne abbiamo 1.150. La parte più vecchia del nostro paese ha tante case che si possono ristrutturare, quindi perché non metterle a disposizione per questo progetto? È un modo alternativo per contrastare lo spopolamento che avanza».
Le motivazioni
Live in Ollolai vuole essere innanzitutto un segnale contro i problemi della Sardegna: «Uno spunto di riflessione – specifica Columbu – sulle tante questioni aperte e da risolvere. Penso ai collegamenti stradali, ai trasporti. L’avvento degli americani nell’isola può essere uno stimolo per superare prima le criticità». «Noi sindaci abbiamo il dovere di difendere le comunità che amministriamo – conclude –, quindi l’ho fatto pensando soprattutto a dare un futuro a Ollolai. Una comunità abituata da sempre ad accettare nuove sfide».
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