I sindaci di Siniscola e Posada: «Ora siamo preoccupati: crescono le intimidazioni, serve più sorveglianza»
Le reazioni di Gianluigi Farris e Salvatore Ruiu
dall’inviata E sì che due giorni fa a Nuoro i sindaci si sono incontrati con la prefetta Alessandra Nigro e i rappresentanti delle forze dell’ordine per parlare di sicurezza urbana e di come garantirla. E sì che le direttive ministeriali richiamano un ruolo essenziale per i sindaci, su tre cardini quali la Polizia municipale, l’illuminazione pubblica e la videosorveglianza. Con l’invito a condivedere la Polizia municipale tra i diversi paesi, e a sforzarsi ad immaginare come rendere migliore il servizio. Una creatività che si scontra con i numeri: gli agenti sono pochi, e hanno già una miriade di competenze. Il punto è che anche rispetto alle telecamere di videosorveglianza, e ce ne sono tante, ci sarebbe poi tutta una struttura che dovrebbe stare a visionarle. Ci sono le implicazioni burocratiche, tra autorizzazioni e privacy, e i sistemi informatici che non sempre dialogano. E si torna al nodo dolente: pochi uomini in un territorio vastissimo. Siniscola e Posada, dove ai 12mila abitanti della prima cittadina e agli oltre tremila della seconda si aggiungono quelli dell’estate, tanto da decuplicare le presenze, il traffico.
«Intanto voglio manifestare la massima solidarietà al militare vittima dell’attentato, cosa che ho fatto di persona e che farà anche il consiglio comunale» dice Salvatore Ruiu, sindaco di Posada. È stato tra i primi ad arrivare a casa del carabiniere, ieri mattina. «Sono anche presidente dell’Unione dei comuni, e sono molto preoccupato. Il tema della sicurezza è molto sentito, significa avere occhi ovunque e noi cercheremo di potenziare e aumentare la sorveglianza, esigenza emersa durante il vertice in Prefettura». Per tornare all’attentato, Ruiu aggiunge: «Vorrei dire che quanto accaduto non appartiene alle nostre comunità, ma bisogna anche ammettere che le nostre comunità sono cambiate. Dopo il Covid si è modificato il modo di pensare, le persone escono molto meno, anche gli esercizi pubblici chiudono prima. Ribadisco la più ferma condanna ad atti di questo genere, lunedì (domani ndr) parlerà con i consiglieri comunali per un Consiglio sulla situazione».
«Telecamere, ce ne sono ovunque. Ci sono quelle del Comune e quelle dei privati. Io non so più cosa pensare, nè cosa dire. Certo, sono dispiaciutissimo». Gianlugi Farris è il sindaco di Siniscola e comunque viene chiamato in causa, anche se l’attentato di ieri è stato compiuto, come dire, in trasferta. «All’inizio, visto che alcune intimidazioni erano rivolte verso imprenditori, sono arrivato a pensare che fosse questione di racket. Poi però di mezzo ci sono finite persone diversissime» continua. «Pensi anche al finanziere al quale hanno incendiato l’auto l’altro giorno, una persona riservatissima. Inizio a pensare che queste cose siano opera di balordi, di ragazzi». La preoccupazione è su tutte le ruote. «Mah, abbiamo una forte vocazione turistica. Questi eventi non incoraggiano chi magari vuole investire e nemmeno chi vuole venire qui in vacanza».(simonetta selloni)
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