La Nuova Sardegna

Conclave

Il regolamento scitto da Pompedda per scegliere il Santo Padre

di Mario Girau
Il regolamento scitto da Pompedda per scegliere il Santo Padre

La costituzione apostolica fu scritta dal porporato ozierese

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Sassari Uscito volontariamente di scena mons. Angelo Becciu, qualcosa di sardo rimarrà nella Cappella Sistina. I 133 porporati domani se la troveranno davanti, sul tavolo, accanto al Vangelo: è la costituzione apostolica “Universi dominici gregis”, che regola tutto ciò che riguarda la Sede Vacante e il Conclave, che l’ozierese mons. Mario Francesco Pompedda (18 aprile 1929) in gran parte ha contribuito a scrivere collaborando strettamente con la Segreteria di Stato di papa Giovanni Paolo II.

Al tempo del papa polacco mons. Pompedda è il maggior esperto di questioni giuridico-ecclesiastiche. Il suo curriculum è straordinario: alunno dell’Almo Collegio Capranica (uno dei centri di formazione al sacerdozio tra i più famosi al mondo), si laurea in Teologia alla Gregoriana, licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico, quindi laurea in “utroque iure” all’Università Lateranense. Nel 1955 entra al servizio della Santa Sede nel Tribunale della Rota Romana, di cui nel 1993 è nominato da Giovanni Paolo II decano e dopo due mesi anche Presidente della Corte d’Appello dello Stato della Città del Vaticano. Incarichi che rendono ancor più sostanzioso il background del monsignore ozierese di consultore delle Congregazioni per la Dottrina delle Fede, dei Vescovi, del Clero, dei Sacramenti, nonché del Pontificio Consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi, di collaboratore nella revisione del Codice di Diritto Canonico pubblicato nel 1983.

L’Universi dominici gregis non è rivoluzionaria, perché conferma e aggiorna in gran parte le norme sul conclave emanate di volta in volta da Pio X, Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII e da Paolo VI. Di quest’ultimo soprattutto il non ingresso nella Sistina dei cardinali ultraottantenni e il tetto dei 120 elettori. Le novità principali volute da Giovanni Paolo II e codificate da mons. Pompedda riguardano l'alloggio dei cardinali elettori (dentro la Città del Vaticano, nella Casa Santa Marta, non più esclusivamente negli gli ambienti di fortunata ricavati all’interno del palazzo apostolico) e la modalità dell'elezione del papa.

La Costituzione “Universi Dominici Gregis” del febbraio 1996 abolisce due dei tre metodi di voto consentiti per eleggere il pontefice: la nomina per acclamazione unanime e a viva voce non è consentita così come quella per compromesso, cioè delegare 9-15 grandi elettori di mettersi d’accordo su un nome da proporre a tutto il collegio cardinalizio. La Costituzione messa a punto da Pompedda e varata da Giovanni Paolo II prevedeva un solo tipo di votazione: maggioranza qualificata dei due terzi dei voti espressi dai cardinali. Con una sola eccezione: se il conclave si protraeva per 33-34 scrutini in 13 giorni, i cardinali potevano decidere di eleggere il nuovo papa a maggioranza assoluta. Una possibilità ammessa anche da Paolo VI dopo 26 scrutini in dieci giorni, ma solo se tutti i cardinali avevano deciso in tal senso. Con la Universi dominici gregis la novità elettorale poteva essere introdotta dalla maggioranza assoluta del sacro collegio. Con Lettera apostolica “De Aliquibus mutationibus in normis de electione Romani Pontificis dell’11 giugno 2007, Benedetto XVI azzera tutto e torna all’antico: per la valida elezione del Papa è sempre richiesta la maggioranza dei due terzi di voti dei cardinali elettori presenti, in tutti gli scrutini e indipendentemente dalla durata del Conclave.

Un anno dopo il suo lavoro per la “Universi Dominici gregis”, Mario Francesco Pompedda è eletto da Giovanni Paolo II arcivescovo titolare di Bisarcio; nel 1999 Presidente del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e Presidente della Corte di Cassazione dello Stato della Città del Vaticano. Sempre Giovanni Paolo II il 21 febbraio 2001 crea Mario Francesco Pompedda cardinale di santa Romana Chiesa. Il 18 ottobre 2006 il porporato-giurista muore all’Ospedale Gemelli, il suo corpo è tumulato nella cattedrale di Ozieri.

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