Da “Bestia di Satana” a volontario in Sardegna: la nuova vita di Mario Maccione
Finì in carcere per duplice omicidio. Ha scontato la sua pena, ora ha 45 anni e vive a Olbia: «La mia fortuna è stata l’arresto»
Olbia Nessuna foto di spalle, neanche gli occhiali da sole per nascondere emozioni e lineamenti. Mario Maccione non fugge più dal suo passato. Ne parla, lo elabora, lo condanna. Sa bene che continuerà a trascinarsi dietro il marchio più oscuro di tutti: quello della setta, del demonio, degli omicidi, della droga, dei cadaveri sepolti nel bosco. Ma sa anche che dall’inferno ne è venuto fuori e che lui, in quel ragazzo perso nel disordine tossico e mentale, di certo non si riconosce più. Mario Maccione, lombardo, classe 1980, è stato uno delle Bestie di Satana.
Condannato a 19 anni (perché all’epoca dei fatti era minorenne) per il concorso nell’omicidio di Fabio Tollis e Chiara Marino – anche loro membri del gruppo –, tra indulto e buona condotta ne ha scontati 13 e mezzo. Nel 2017 si è lasciato alle spalle i cancelli del carcere di Bollate e poco dopo si è trasferito in Sardegna. Oggi vive a Olbia, dove lavora, si dedica alla musica e impiega il suo tempo anche nel volontariato, nell’associazione Libere energie. In una lunga intervista racconta il suo percorso di rinascita e di ritorno alla vita, dopo gli omicidi e il carcere in Lombardia.
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