Medicina generale, ratificato il nuovo accordo integrativo: ecco le novità fra l’incremento di indennità e cure a domicilio
Punta a rafforzare il ruolo del medico nella presa in carico dei cittadini e a rendere più accessibili i servizi sanitari sul territorio
Cagliari La Giunta regionale ha ratificato il nuovo Accordo integrativo regionale (AIR) per la Medicina generale, firmato il 30 settembre tra la Regione Sardegna e le principali organizzazioni sindacali dei medici di famiglia (FIMMG, SNAMI, SMI, FMT e CISL Medici).
Tante le novità dell’Accordo, che punta a rafforzare il ruolo del medico di medicina generale nella presa in carico dei cittadini e a rendere più accessibili i servizi sanitari sul territorio. Prevista la nascita delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), nuove strutture organizzative dei medici di medicina generale, finalizzate a garantire continuità assistenziale dalle 8 alle 20, con studi coordinati, orari condivisi e collegamento informatico tra i professionisti. Ogni medico riceverà una quota capitaria annuale di 10,70 euro per le funzioni organizzative dell’AFT. Per quanto riguarda le cure domiciliari e assistenza agli anziani: le cure a domicilio diventano un pilastro del sistema; i medici saranno chiamati a garantire la presa in carico di almeno il 10% dei propri pazienti over 65 nell’ambito delle cure domiciliari entro il 2026, in linea con gli obiettivi PNRR. Dal 1° gennaio 2025, le remunerazioni per le cure domiciliari (di base, integrate e palliative) saranno legate al raggiungimento di questo target.
- Telemedicina e sanità digitale
Il nuovo modello prevede l’uso strutturato della televisita, del teleconsulto e del telemonitoraggio, integrati nel Fascicolo Sanitario Elettronico e nella cartella clinica territoriale informatizzata. A ciascun medico è riconosciuta un’indennità informatica mensile di 200 euro per l’adeguamento tecnologico degli studi.
- Prestazioni di particolare impegno professionale (PIP)
Sono state aggiornate le tariffe di diverse prestazioni mediche (come medicazioni, sutura di ferite, cateterismi, fleboclisi e altre procedure ambulatoriali) per favorirne l’erogazione negli studi dei medici e ridurre i ricorsi ai pronto soccorso.
- Indennità e fondi per il miglioramento dei servizi
L’accordo prevede l’incremento di alcune indennità come quella per favorire l’apertura e il mantenimento degli studi medici nei comuni o ambiti temporaneamente disagiati, dove si registra una grave e persistente carenza di medici di assistenza primaria. Ai medici di assistenza primaria del ruolo unico, sia titolari che temporanei saranno corrisposti 2mila euro mensili. Vengono inoltre introdotti fondi legati agli obiettivi di salute pubblica, come l’adesione agli screening oncologici e la gestione dei pazienti cronici, secondo indicatori di performance misurabili.