Manovra 2026, dal primo gennaio scattano gli aumenti delle sigarette: ecco di quanto e perché
L’impatto reale sui prezzi dipenderà però dalle politiche dei singoli produttori che potranno trasferire integralmente la maggiorazione sui consumatori
Scatta dal primo gennaio l’aumento graduale del prezzo delle sigarette previsto dalla manovra. La misura, inserita nella revisione del calendario fiscale pluriennale del tabacco, punta a garantire nuove entrate strutturali per lo Stato e porterà rincari progressivi tra il 2026 e il 2028.
Secondo le stime contenute nel Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles, gli aumenti partiranno da pochi centesimi a pacchetto nei primi due anni, per arrivare nel 2028 a un incremento cumulato di circa 1,5 euro.
La variazione sarà legata all’adeguamento delle accise, una delle voci che insieme all’Iva, ai ricavi dei produttori e all’aggio dei rivenditori, determina il prezzo finale del tabacco.
La misura, spiegano fonti ministeriali, garantirà risorse incrementali nell’arco del triennio, contribuendo al piano di contenimento della spesa pubblica e alla copertura della legge di Bilancio 2025. L’impatto reale sui prezzi dipenderà però dalle politiche dei singoli produttori, che potranno decidere se e come trasferire integralmente l’aumento ai consumatori.