Fisco, dal 2026 stretta su Pos e scontrini: scattano i controlli incrociati
Nuovo provvedimento del Governo Meloni nella lotta all’evasione fiscale
Dal 1° gennaio 2026 cambia il rapporto tra commercianti e Fisco: ogni pagamento elettronico dovrà corrispondere a uno scontrino fiscale registrato, e chi non presenta la dichiarazione Iva rischia una sanzione del 120%.
Obbligo di collegamento dei terminali
Il 2026 si apre con una delle principali novità fiscali dell’anno: l’obbligo per gli esercenti di collegare i terminali di pagamento elettronico (Pos) ai registratori di cassa telematici già censiti nell’Anagrafe tributaria. L’Agenzia delle Entrate potrà così incrociare ogni scontrino con i pagamenti effettivamente incassati, identificando eventuali incongruenze. Non sarà più possibile, ad esempio, emettere scontrini per importi inferiori a quanto pagato con bancomat o carta. Dopo il ritardo dovuto alla messa a punto dell’infrastruttura digitale da parte di Sogei, la norma entra ora nella fase operativa grazie a nuove circolari attuative. I commercianti avranno 45 giorni di tempo per registrare i dispositivi utilizzati dal 1° gennaio o nel mese successivo. In seguito, ogni nuovo terminale o modifica dovrà essere registrata dal sesto giorno del secondo mese successivo all’attivazione ed entro l’ultimo giorno lavorativo dello stesso mese. Ma l’incrocio tra Pos e scontrini non è l’unico strumento previsto.
Liquidazione sprint dell’Iva
Dal 2026 entra in vigore anche la “liquidazione sprint” dell’Iva: se un contribuente non presenta la dichiarazione, l’Agenzia potrà utilizzare i dati delle fatture elettroniche e degli scontrini per calcolare comunque l’imposta dovuta. In caso di mancata risposta entro 60 giorni dalla comunicazione, l’imposta verrà iscritta a ruolo con una sanzione del 120%.
Novità riscossione
Nuove misure riguardano anche la riscossione. L’Agenzia potrà accedere ai dati di fatturazione elettronica e individuare i clienti di imprese debitrici, attivando rapidamente pignoramenti presso terzi. Sarà possibile bloccare i pagamenti prima ancora che raggiungano il conto del debitore.
Nuova soglia dei crediti F24
Infine, cambia anche la soglia per l’utilizzo dei crediti F24 in compensazione: non sarà più possibile per chi ha cartelle esattoriali oltre i 50mila euro (attualmente il limite è 100mila). Dalle nuove misure, il Fisco prevede un recupero di circa 3,6 miliardi di euro nel 2025. Restano esclusi da questi controlli i contribuenti che scelgono il concordato preventivo biennale e versano quanto dovuto: per loro, non scatteranno ulteriori accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
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