Viaggio di 22 ore senza alcuna assistenza
La denuncia di due donne per il trattamento subito a bordo della nave della “nuova” Tirrenia
PORTO TORRES. Una traversata durata 22 ore senza la minima assistenza dell’equipaggio, con tanto di sberleffi finali. Questa la denuncia di due donne che alle 20 del 5 novembre si sono imbarcate a Genova su una nave della Tirrenia. «Ci hanno avvertito che la nave sarebbe partita in ritardo a causa del maltempo (a Genova il mare era piatto), ma – spiega una delle due passeggere – solo dopo mezz’ora ci è stato comunicato che la partenza era stata fissata per le quattro del mattino». A quel punto le due donne avrebbero chiesto di tornare a terra per cambiare il biglietto, ma secondo l’equipaggio questo non era più possibile. «La nave è partita alle 3,30 – prosegue il racconto della passeggera – e nel frattempo avevo ottenuto una cabina, pagando ovviamente la differenza, 40 euro, e il comandate ci ha comunicato che ci sarebbe stato un ritardo di un paio d’ore. Questo significava che saremmo arrivate a Porto Torres nel primo pomeriggio».
Prima di affrontare le Bocche di Bonifacio, racconta la donna, la nave si sarebbe fermata a ridosso della Corsica ma da quel punto era impossibile riuscire a comunicare con la Sardegna. «Abbiamo chiesto di poter telefonare così fa avvertite le nostre famiglie, ma non è stato possibile. L’equipaggio non ci ha detto niente, l’ultima comunicazione del comandante era stata quella della notte prima. A qualcuno, che non aveva più un soldo in tasca, è stata rifiutata una bottiglietta d’acqua. E quando siamo scese a Porto Torres, alle 18,30 del 6 novembre, alcuni componenti dell’equipaggio ci hanno ridicolizzate». La compagnia di navigazione smentisce che a qualcuno sia stato impedito di sbarcare e ricorda che quella notte sul Golfo dell’Asinara maestrale soffiava a quasi 50 nodi. E non conferma che a bordo ci siano state situazioni di particolare disagio se non quelle dovute al ritardo.