La Nuova Sardegna

Sassari

Solo quattro donne in consiglio regionale: la battaglia ricomincia

di Silvia Sanna
Solo quattro donne in consiglio regionale: la battaglia ricomincia

Le consigliere rilanciano l’impegno per favorire la partecipazione femminile alla politica, primo strumento la doppia preferenza di genere al momento del voto

09 marzo 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Colpa dei partiti, per molti dei quali le quote rosa sono qualcosa che fa sorridere, e degli elettori - donne e uomini - che le donne, a parte pochissimi casi, non le votano. Il numero è rimasto lo stesso: le consigliere regionali sono 4, proprio come nel 2009. Solo che allora il numero era salito a 7 grazie al listino collegato al presidente eletto.

Missione fallita, dicono i numeri: 4 donne su un totale di 60 consiglieri indicano che la strada da fare è ancora tanta. Lo sanno bene le 4 elette, 3 delle quali alla prima esperienza in consiglio regionale. Ma tutte con una buona esperienza politica alle spalle, bagaglio formativo ma anche bacino di consensi conquistati sul campo, con l’impegno quotidiano. Ora, in attesa della proclamazione ufficiale, dicono che il primo compito da affrontare sarà quello di rendere più agevole l’ingresso delle donne in politica.

Le quattro elette. Tre fanno parte della maggioranza di centrosinistra: sono Daniela Forma e Rossella Pinna, entrambe del Pd, e Anna Maria Busia del Centro Democratico. All’opposizione di centrodestra c’è invece Alessandra Zedda, assessore della precedente giunta guidata da Ugo Cappellacci. Quote rosa a picco.

Daniela Forma è la più giovane: ha 37 anni, è di Borore. Eletta nel collegio di Nuoro, fa politica da 9 anni, gli ultimi 4 nel consiglio provinciale. Lavora nell’azienda di famiglia, settore agroalimentare. Sospira prima di dire la sua. “I canali servono, la doppia preferenza di genere aiuterebbe molto, mi batterò perché la legge sia approvata. Ma prima di tutto bisogna imparare il concetto di solidarietà”.

Si spiega: «Le donne che fanno politica sono pochissime. Per questo dovrebbero sostenersi e incoraggiarsi a vicenda quando finiscono sotto attacco. Questo spesso non accade. A me è capitato di non percepire, quando ne avrei avuto bisogno, la solidarietà femminile. E se non ci aiutiamo tra noi, perché gli elettori dovrebbero darci fiducia? Dovremmo imparare a fare squadra, visto che partiamo da una condizione svantaggiata”.

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative