La Nuova Sardegna

Sassari

Come evitare di pagare l’Imu per stabili in condizioni di degrado

Sono proprietaria di un fabbricato rurale in montagna in zona Comunità montana dove i miei genitori quando erano in vita trascorrevano un breve periodo in estate. Parecchi anni fa la stessa è stata...

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Sono proprietaria di un fabbricato rurale in montagna in zona Comunità montana dove i miei genitori quando erano in vita trascorrevano un breve periodo in estate. Parecchi anni fa la stessa è stata accatastata con una classificazione di categoria soggetta al pagamento dell’Imu. Nello stato attuale la casa si trova in condizioni precarie di abitabilità per causa dei abbandono, non viene utilizzata da nessuno ed è sempre chiusa. Ci sarebbe una via per non pagare ulteriormente l’Imu?

Premesso che la base imponibile dell’imposta municipale propria è costituita dal valore dell’immobile determinato ai sensi dell’art.5, commi 1, 3, 5 e 6 del d.lgs.30/12/ 1992, n.504, e dell'art.3, commi 4 e 5, sulla base della rendita catastale, occorre che il fabbricato oggi censito in Catasto con categoria che attribuisce una rendita, venga modificato, solo sussistendone i requisiti, in una categoria che non attribuisce una rendita. Non pagano infatti l’Imu i fabbricati caratterizzati da un notevole livello di degrado, per i quali si è proceduto a variazione catastale e quindi, nel caso concreto, mediante iscrizione in catasto dell’immobile in argomento con categoria “F2” che corrisponde alle “unità collabenti”, come da Nota 29440 del 30 luglio 2013 dell’Agenzia delle Entrate. Il richiedente dovrà pertanto rivolgersi ad un tecnico per la valutazione della ricorrenza dei presupposti per effettuare detta variazione catastale. (Ufficio studi Consiglio notarile)

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