La Nuova Sardegna

Sassari

Padria mostra tutti i suoi tesori

di Emidio Muroni
Padria mostra tutti i suoi tesori

Sabato e domenica “Monumenti aperti”: visite nelle antiche chiese, al museo e al complesso di Palattu

3 MINUTI DI LETTURA





PADRIA. Sabato e domenica il paese vivrà un momento di straordinario interesse culturale e visibilità offerti dalla manifestazione intitolata “Monumenti aperti”, giunta alla diciottesima edizione e che “propone la visita in chiese, siti archeologici, beni storico-artistici, contemporaneamente a percorsi naturalistici e tematici, con l’obiettivo di valorizzare siti spesso sconosciuti o inaccessibili in altre occasioni.

Evidente e giustificata la soddisfazione del sindaco Antonio Sale e dell’assessore alla cultura Giovanna Scanu che hanno ricordato che «per la prima volta il Comune è stato inserito fra quelli che avranno la straordinaria occasione di rafforzare, con la visita e la conoscenza dei monumenti più importanti, l’opera di valorizzazione e promozione del proprio vasto patrimonio archeologico ed artistico e, soprattutto, di coinvolgere nell’iniziativa tutta la comunità».

Sindaco e assessore hanno ringraziato in particolare il parroco Don Giancarlo Norìo e quanti hanno dato la piena disponibilità per la riuscita della manifestazione. «L’obiettivo è di non interrompere il processo di valorizzazione che l’amministrazione porta avanti da circa un trentennio, come hanno osservato, e mantenere sempre vivo l’interesse e la partecipazione dei cittadini».

I monumenti visitabili sono venti e rimarranno disponibili e aperti, ovviamente a titolo gratuito, sabato dalle 15,30 alle 19,30 e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 19,30. Nelle chiese le visite saranno sospese durante le funzioni religiose. Per maggiori informazioni si può telefonare allo 0798080004, punto d’informazione di “Monumenti aperti”, attivato nella biblioteca comunale di Piazza Convento.

Il percorso culturale proposto dall’amministrazione per far conoscere al meglio la storia del paese e le importanti testimonianze archeologiche ed artistiche si sviluppa interamente all’interno del centro abitato e con le chiese. L’imponente Santa Giulia, in stile gotico-aragonese, riedificato e aperto al culto nel 1520, a cura del Barone Pietro de Ferrera e del vescovo di Bosa Pietro de Sena, con, al suo interno, una suggestiva pavimentazione in cristallo da cui si può osservare lo scavo archeologico ed i preesistenti impianti di culto. La semplicità di San Giuseppe, di Santa Maria degli Angeli, con l’attiguo Convento Francescano, eretto nel XVII sec. per volere di Isabella, moglie di Gerolamo Cervellon, conte di Sedilo, ed appena restaurato. L’Oratorio e la Chiesa di Santa Croce, con una storia millenaria legata alla sua Confraternita. Un altro tesoro, carico di storia e cultura, è visibile nel Museo civico Archeologico, allestito nell’ex Monte Granatico, che accoglie una ricca collezione di materiale fittile e reperti di età prenuragica, punica e romana e un’ampia scelta di terrecotte votive provenienti dalla stipe di San Giuseppe.

Passeggiando nel centro storico, che insiste direttamente sulla Gurulis Vetus romana, oltre ad una splendida quiete, si possono apprezzare molte abitazioni che conservano elementi architettonici provenienti da antichi edifici, architravi riccamente decorati con motivi vari e datati tra il 1600 e il 1700.

Da piazza Grazia Deledda si può accedere al complesso monumentale di Palattu, dove sono ben visibili il muro megalitico e il Palazzo baronale, in cui sono appena terminati i lavori di restauro e conservazione.

Meritano poi particolare attenzione alcuni edifici aperti al pubblico solo per quest’occasione. La Casa Dore, ad esempio, dove è allestita un’esposizione di argenti, paramenti e arredi sacri e la Casa Piras, in via Nazionale, una casa di chiara origine padronale, acquistata da Filippo Piras di Bonnanaro nel 1893 e restaurata di recente che, al suo interno, conserva interessanti arredi originali.

Il paese è pronto ad accogliere quanti desiderano conoscerne la storia e le origini, con la certezza che apprezzeranno il viaggio a ritroso nella sua storia millenaria e le numerose testimonianze del ruolo preminente che ha svolto nel territorio. Padria apre a tutti i visitatori i suoi tesori più belli che vale davvero la pena di visitare.

Primo piano
Lo scenario

Un Papa nero è possibile, gli eredi africani di Bergoglio e i numeri del conclave che potrebbero fare la differenza

Le nostre iniziative