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Sassari

area 55

Una tomba affrescata coperta da erbacce e rifiuti

Una tomba affrescata coperta da erbacce e rifiuti

PORTO TORRES. Una magnifica tomba romana nota, eppure quasi dimenticata.E non è l’unico caso, visto che molte sepolture o sono state ricoperte (per proteggerle dagli agenti atmosferici e dai...

23 agosto 2014
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PORTO TORRES. Una magnifica tomba romana nota, eppure quasi dimenticata.E non è l’unico caso, visto che molte sepolture o sono state ricoperte (per proteggerle dagli agenti atmosferici e dai tombaroli) o sono state nuovamente invase dalla erbacce.

Esattamente come gli anni scorsi, l'egregio lavoro degli operai dei cantieri di forestazione ha riportato alla luce, oltre a postazioni militari, anche la splendida tomba, parte della necropoli occidentale della colonia Iulia Turris Libisonis, nella cosiddetta “Area 55”.

Si tratta di una sepoltura con le pareti affrescate con incantevoli rose rosse e foglie verdi, il tutto all'interno di una larga fascia rossa semicircolare, in una tomba a camera d’epoca imperiale.

«I dipinti, realizzati direttamente sull’intonaco che copriva il supporto murario, mostrano ancora la velatura realizzata anni fa per preservarli dai nostri tecnici», spiega il funzionario della Soprintendenza archeologica Franco Satta, dopo un sopralluogo effettuato insieme al personale dell’Asi.

Purtroppo sono evidenti i crolli sia dei sostegni in legno delle coperture che i segni delle infiltrazioni d’acqua, le quali fortunatamente non hanno compromesso le pareti.

Nonostante le pochissime risorse destinate alla tutela e valorizzazione dei beni archeologici da parte dello Stato, stavolta pare però esserci una buona notizia: «Abbiamo deciso di utilizzare dei fondi residui della Soprintendenza per intervenire nel recupero dell’importante sepoltura, cercando di renderla fruibile» dice Franco Satta.

Sul tema è voluto intervenire anche l'assessore alle manutezioni Davide Tellini: «Il lavoro degli operai è stato davvero egregio e ha consentito di rendere nuovamente visibile parte del percorso che in passato collegava la città alla Nurra, speriamo di potere valorizzare in futuro le scoperte legate alle postazioni militari e la tomba romana».

Emanuele Fancellu

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