Corte d’Appello, il Cdm non decide nulla
La riforma è stata rimandata a una serie di leggi delega. Elias Vacca: «Attenti ai colpi di mano»
SASSARI. Nessun colpo di mano. E tutto rinviato a uno dei disegni di legge delega che riguarderanno la riforma della giustizia. È andato come sperato il temuto consiglio dei ministri di ieri. Con la mannaia del governo che non è calata sotto forma di decreto sulla sezione distaccata della Corte d’Appello di Sassari. La tensione rimane comunque altissima e lo stato di agitazione delle toghe confermato. «Anche perché – spiega l’avvocato ed ex deputato Elias Vacca – questo è il momento più delicato in assoluto, in cui davvero si gioca il futuro della Corte d’Appello di Sassari. Bisogna infatti riuscire a intervenire in maniera preventiva sulla delega. Salvare Sassari facendo in modo che i parametri scelti per discutere quali sedi chiudere nell’isola la escludano in partenza. In caso contrario i rischi sono altissimi. Compreso quello che, una volta ricevuta la delega dal parlamento, il governo faccia entrare la razionalizzazione delle sedi in finanziaria come emendamento legato alla spesa. È un ipoetsi un po’ spinta ma possibile, e per noi sarebbe la fine, visto che ormai storicamente le finanziarie passano a colpi di fiducia».
Sulla temuta chiusura interviene anche il rettore Attilio Mastino. «Si tratterebbe – spiega – di un impoverimento istituzionale, culturale e sociale.Già dal momento della sua istituzione nel 1992 è in atto una stretta collaborazione tra corte d'Appello e università, che si concretizza in comuni iniziative di promozione della Giustizia in un territorio in crisi dal punto di vista economico e sociale. La cooperazione tra le due Istituzioni si è sviluppata negli anni con l'organizzazione di convegni e con la partecipazione dei nostri studenti della Scuola di specializzazione per le professioni legali alle attività di tirocinio svolte in Corte d'Appello. La presenza della Sezione di Corte d'Appello a Sassari valorizza il significato della laurea magistrale in Giurisprudenza ed è il riflesso coerente di un'altissima tradizione degli studi giuridici nella nostra città». «Sono poi da condividere appieno le motivazioni tecniche a difesa della Corte d'Appello: sono anzi talmente convincenti che ripropongono piuttosto la richiesta di assegnare a questa sezione piena autonomia. Non foss’altro che per l' impegno e la dedizione dei magistrati, del personale giudiziario, degli avvocati.Che meritano davvero riconoscimento e apprezzamento pubblico». Venerdì prossimo il tavolo interistituzionale organizzato dal Comune. (g.bua)