La Nuova Sardegna

Sassari

Elezioni, ricorso al Tar l’Udc pensa al ritiro

di Giovanni Bua
Elezioni, ricorso al Tar l’Udc pensa al ritiro

Il partito di Canalis e Milia chiedeva l’esclusione di Ora Sì e Upc per irregolarità Entrerebbero quattro consiglieri di opposizione che si chiedono: perché fermarsi

2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Una decisione che potrebbe pesantemente ritoccare la composizione del consiglio comunale cittadino. O forse no. L’attesa pronuncia del Tar sul ricorso presentato per l’Udc cittadina da Ottaviano Canalis contro due delle liste che appoggiano Nicola Sanna (Ora sì e l’Upc) potrebbe infatti non arrivare mai. E non per le lungaggini del tribunale amministrativo (che comunque ha rinviato l’udienza a metà novembre) ma perché l’Udc alla fine potrebbe decidere di fare un clamoroso passo indietro.

Ma procediamo con ordine, dopo il ricorso al Tar di Isidoro Aiello (rigettato) che chiedeva che nemmeno si tenessero per irregolarità nelle dimissioni di Gianfranco Ganau, a tornare alla carica con il tribunale amministrativo regionale era arrivata lo scorso luglio l’Udc. Il partito, fatto fuori dalla corsa per la poltrona di sindaco per irregolarità nella presentazione della sua lista, contestava infatti il fatto che, per due delle liste che appoggiano Nicola Sanna (Ora sì e l’Upc), ci fosse stato un trattamento diverso rispetto a quello riservato a loro. In particolare, secondo quanto affermavano Canalis e Milia nel ricorso, era stato concesso di integrare la dichiarazione di insussitenza delle cause di ineleggibilità, la cui mancanza era costata invece l’esclusione della lista dello scudo crociato. «Tutti i candidati – recitava il ricorso – delle due liste, avendo erroneamente presentato la dichiarazione di insussitenza di cause di ineleggibilità secondo la previgente normativa, sono stati invitati dopo il termine di scadenza a rendere una nuova dichiarazione». Possibilità che invece, secondo i ricorrenti, all’Udc non è stata concessa. Per quanto motivo chiedevano l’annullamento delle elezioni. O, in subordine, l’annullamento dei voti presi dalle due liste e la conseguente esclusione dei candidati eletti (Efrem Carta, Laura Careddu, Giovanna Costa per la civica e Tonino Falchi per l’Upc), con conseguente riconteggio dei voti, ridistribuzione di quozienti e resti e riassegnazione dei posti.

Un vero tsunami che non metterebbe in discussione l’elezione di Sanna, ma ne ridurrebbe la maggioranza in aula (non arriverebbe al premio previsto per il 65 per cento dei voti) aprendo le porte all’ingresso di quattro consiglieri di opposizione (probabilmente uno di Fi uno dei Riformatori e forse due M5S). Nulla da guadagnare per l’Udc insomma con l’Udc che, smaltita la rabbia e visti alcuni nomi non particolarmente graditi tra gli entranti, pensa a bloccare tutto. Con non poca rabbia dei possibili entranti. Per tutti parla l’azzurro Vanni Azzena, primo assoluto dei non eletti: «Non so se sia vero che qualcuno pensa di ritirare il giusto ricorso – spiega – ma penso che sarebbe un grave errore. Sia dal punto di vista della giustizia che da quello politico. Un errore assolutamente da non fare».

Primo piano
Ordinanza

Emergenza caldo, stop al lavoro all’esterno nelle ore più calde

Le nostre iniziative