La Nuova Sardegna

Sassari

Sassarese in vacanza muore in Svezia

di Gianni Bazzoni
Sassarese in vacanza muore in Svezia

L’incidente domenica in autostrada: il giovane ha perso il controllo della sua moto per evitare un tasso vicino a Tanum

28 luglio 2015
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SASSARI. In moto si può girare il mondo, perché finchè c’è strada ci sono sogni da realizzare e avventure da vivere. Era questa la filosofia di Gian Paolo Cubeddu, 40 anni, sassarese, che pochi giorni fa era partito dalla Sardegna e insieme ad altri due amici appassionati delle due ruote aveva pianificato un giro turistico nei paesi del nord Europa. Un viaggio che si è interrotto tragicamente dopo appena sei giorni in Svezia: il giovane è rimasto coinvolto in un incidente in autostrada, inutili i soccorsi. Troppo gravi le lesioni riportate, Gian Paolo Cubeddu è morto poco dopo.

Poche e frammentarie le notizie rimbalzate dalla polizia svedese. Si sa che i tre motociclisti erano arrivati da poco in terra svedese e domenica si trovavano sull’autostrada E6, a poca distanza da Tanum, una cittadina di 1600 abitanti che appartiere alla contea di Vastra Gotaland. Forse avevano previsto una sosta, perché l’incidente si è verificato a breve distanza da un’area di servizio. Le moto viaggiavano verso nord, quando all’improvviso un tasso ha attraversato la strada e nel tentativo di evitare l’animale Gian Paolo Cubeddu ha perso il controllo della sua KTM ed è caduto.

Immediato l’allarme e l’arrivo dei soccorsi, ma gli operatori sanitari, purtroppo, non hanno potuto fare niente per salvare la vita al giovane sassarese. Gian Paolo Cubeddu, una laurea in biologia, lavorava come informatore medico-scientifico dopo una precedente esperienza all’Istituto Zooprofilattico della Sardegna. Molto conosciuto a Sassari ma anche in altre zone della Sardegna, contava tanti amici anche nella penisola e all’estero: legami forti costruiti coltivando la passione per le moto, per i viaggi, con quella curiosità alla quale affiancava cultura e conoscenze. Ogni volta che ne aveva la possibilità, preparava la sua moto, contattava gli amici e partiva per una di quelle avventure che spesso fanno la storia delle persone che vivono la strada e vanno incontro a nuovi confronti.

Così è stato anche stavolta, forse con aspettative ancora superiori alle precedenti esperienze. Tanto che Gian Paolo aveva cominciato a fare il conto alla rovescia e sul sito «Fino ai confini del mondo» - dove era presente - c’era la descrizione delle giornate: day 4 Praga-Berlino, il passaggio in Danimarca, e sabato a Goteborg. «Bagnati come pulcini», aveva scritto, beccandosi un commento curioso come risposta: «Non è la prima volta».

C’era ancora tanto da girare e da vedere, c’erano persone da incontrare e cose da scoprire, ma quel tour nei paesi nordeuropei si è interrotto domenica pomeriggio in terra svedese. Gian Paolo non ce l’ha fatta e la notizia è filtrata lentamente verso l’Italia , poi è arrivata a Sassari. Suo padre, il signor Paolino, è uno dei personaggi di quella Sassari che piano piano si sbiadisce. Fa il barbiere, bottega in via Catalocchino, uno di quei luoghi dove rispetto e tradizione procedono insieme. E in tanti, giovani e persone più avanti negli anni, ne hanno fatto un riferimento costante. E lui, il signor Paolino, raccontava orgoglioso di quel figlio unico, laureato, con la passione per la moto e la conoscenza del mondo. Un bravo ragazzo che sapeva farsi voler bene da tutti. L’ha visto partire felice, come tante altre volte. Un abbraccio e via. Ma stavolta è il finale che non va bene: brutto e devastante, perché spezza i sogni e cancella per sempre il sorriso di Gian Paolo.

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