La Nuova Sardegna

Sassari

Candelieri: a poco è valso il marchio Unesco

Il gremio dei Muratori richiama i sassaresi al senso di responsabilità e al rispetto per la Faradda

28 agosto 2015
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SASSARI. Nella polemica post Faradda, incentrata sulla progressiva degenarazione di una festa ormai geneticamente modificata, interviene anche Raimondo Rizzu.

Lo fa non solo in qualità di rappresentante del gremio dei Muratori, ma ancora di più nella veste di coordinatore delle attività Unescane. In pratica ha contribuito a definire la candidatura di Sassari per l’inserimento nel dossier Unesco e per ottenere l’ambito riconoscimento.

E proprio da qui parte Rizzu, dal marchio di qualità che l’Unesco ha attribuito ai Candelieri: una svolta epocale per la manifestazione, che dovrebbe esaltare gli aspetti legati alla tradizione e alla religiosità.

Ma i Candelieri 2015, contrariamente alle aspettative, sono andati nella direzione opposta. Festival della sbronza, degli insulti, e della maleducazione.

«Per Sassari e la sua comunità al quale il bene è affidato – spiega Raimondo Rizzu – l'inserimento nella lista del Patrimonio dell'Umanità deve essere motivo di grande orgoglio. Entrare a far parte della Lista costituisce un riconoscimento a livello globale dello straordinario valore culturale della festa e del luogo candidato. L'afflusso "eccezionale dei turisti quest'anno, è dato nell'individuare la Discesa dei Candelieri come patrimonio Unesco, che è un marchio di sicura qualità ed attrattiva. Questo, comporta allo stesso tempo, una grande responsabilità, perché quei valori in base ai quali la festa è stata riconosciuta devono essere tutelati e mantenuti nel corso del tempo».

Entrare a far parte della lista non è stata una passeggiata: «Il riconoscimento ottenuto, è frutto di oltre 10 anni di duro lavoro, svolto con discrezione dai Gremi e dall'amministrazione comunale. E i benefici per la città arriveranno se tutti noi, abbiamo la capacità di voler intraprendere un nuovo percorso che, con il piano di salvaguardia, porterà frutti al territorio. Basti pensare alla città di Firenze, (con i viali del centro storico) che dal 1982 ad oggi è riuscita a creare all'interno della Direzione dell'Assessorato alla Cultura un apposita struttura, l'Ufficio Unesco del Comune di Firenze, che ha prontamente redatto ed implementato il Piano di Gestione».

Ma Sassari per ora è lontana anni luce da questa dimensione: «Mi chiedo? Dove sta la festa se già nelle ore del primo pomeriggio, vediamo i nostri giovani anche di 16 anni devastati dai fumi dell'alcool ? – Si domanda Rizzu – Come si può far festa quando si vede insultare la più alta carica cittadina, per giunta scortata dalle forze dell'ordine per paure di aggressioni? Questo non è il corollario di una festa di popolo. Vogliamo invece dire basta a tutto questo, per riappropriarsi dei valori genuini e tradizionali della Festa. Vogliamo sensibilizzare i giovani ad avvicinarsi alla vita dei Gremi, un percorso che dura 365 giorni all'anno. Una vita di sacrifici con tempo rubato agli affetti familiari ed al lavoro, per far si che Sassari, meriti e mantenga il riconoscimento ottenuto. Durante il percorso si rischia di negare la possibilità ai cittadini, turisti, malati ed anziani di assistere alla "Processione dei Candelieri" in tutta tranquillità, rompendo una tradizione secolare. E' una questione di rispetto che manca nei confronti della città».

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