La Nuova Sardegna

Sassari

Trasporti, niente rimborsi per le scuole elementari

di Barbara Mastino
Trasporti, niente rimborsi per le scuole elementari

Nughedu, famiglie e Comune sottolineano le difficoltà per raggiungere Ozieri «Il presidente Pigliaru e l’assessore Firino non hanno rispettato gli impegni»

31 gennaio 2016
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Misura colma a Nughedu dopo le promesse non mantenute dalla Regione dopo la chiusura della scuola elementare: autobus appositi mai arrivati e, in assenza, contributi che non coprono le spese di trasporto degli alunni nella scuola di Ozieri.

Il contributo per coprire le spese dei primi mesi è arrivato ma poi più nulla, e già si sa che per il prossimo anno non sono stati stanziati i fondi per i bus e nemmeno quelli per i rimborsi. Una beffa, un «volgare inganno», come denuncia l’amministrazione del piccolo paese del Logudoro, stanca di aspettare quelli che sono fondi dovuti, promessi nel momento in cui si è decretata la chiusura delle scuole.

La giunta si scaglia contro il presidente Pigliaru e l’assessore Firino, «sordi a ogni suggerimento e ipotesi alternativi, nonché indifferenti alle proteste di intere popolazioni», per avere «proceduto a testa bassa verso il loro obiettivo di serrata della nostra scuola in ossequio al governo centrale, quasi impazienti di dimostrare a Roma la loro subalternità».

I fatti: lo scorso anno la Regione decreta la chiusura di tante scuole nei piccoli centri, in nome della spending review, ma con la promessa di aiutare i Comuni nel sostenere gli oneri di trasporto, trattandosi di scuole dell’obbligo.

I Comuni chiedono la proroga di un anno, per organizzarsi e, come dice la giunta di Nughedu, per «concordare almeno le modalità della chiusura onde evitare disagi, disservizi e costi a famiglie già vessate da altre politiche di bassa cucina», ma l’attivazione del cambiamento è immediata e subito seguita dalla promessa di contributi straordinari per sostenere i costi.

«Bugie e inganni a ripetizione», afferma ora con forza la giunta nughedese, «scelte scellerate» che dimostrano come «vita o morte della nostra comunità siano nelle mani di burocrati, di ragionieri che niente sanno della nostra storia né della nostra resistenza per non soccombere. Sono i moderni rapinatori della politica, chiusi nelle loro camere lontane dalla realtà sociale e dal vissuto quotidiano».

Dichiarazioni che si fanno più forti nelle parole dell’assessore Hansel Fresu, che oltre ad essere un amministratore locale è stato anche un candidato nelle elezioni regionali a sostegno dell’attuale governatore Pigliaru. Quella della chiusura della scuola e del mancato sostegno alle spese di trasporto è, dice Fresu, l’ennesimo esempio di una reiterata rapina. «Rapina – sbotta Fresu – iniziata con una frana che ha ridotto a una sola corsia la strada di accesso al paese che a distanza di tre anni, tra promesse e rimpalli di responsabilità, versa ancora nella stessa situazione e senza che nessuno ne abbia mai risposto per responsabilità amministrativa e politica. Rapina proseguita sul versante cantieri forestali dove le risorse sono passate da 17 milioni di euro a 5 milioni, così tagliando anche quella minima speranza di lavoro e sviluppo. Stiano politicamente in guardia i nostri politici - conclude Fresu -, perché Nughedu è stanca dei raggiri di venditori di patacche, di rapinatori di risorse, di servizi e di diritti di cittadinanza».

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