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Sassari

Matrimonio finto, il Mos: Piras offensivo

Matrimonio finto, il Mos: Piras offensivo

PORTO TORRES. Il suo modo di fare il “burlone”, su un tema così delicato non è piaciuto a molti. E ora la presidente del Mos Barbara Tetti chiede al sindaco Wheeler una pubblica censura. Protagonista...

26 febbraio 2016
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PORTO TORRES. Il suo modo di fare il “burlone”, su un tema così delicato non è piaciuto a molti. E ora la presidente del Mos Barbara Tetti chiede al sindaco Wheeler una pubblica censura. Protagonista il consigliere comunale Claudio Piras che, ricorda il Mos «Ha inscenato un patetico siparietto per sbeffeggiare le coppie omosessuali nella sala cerimonie del Comune con tanto di fascia tricolore, quindi in nome e per conto del sindaco e della città di Porto Torres». «Nella sua veste di pubblico ufficiale, con delega del sindaco, il consigliere Piras, dopo aver celebrato un vero matrimonio, ha pubblicato una foto che lo ritrae, in forma solenne con tanto di fascia tricolore, davanti a due uomini, seguito da un'altra foto con le mani di due uomini con fede nuziale e la dicitura "Unioni civili, Porto Torres è già avanti!"». «Un gesto che lui stesso definisce un "Divertissement" – attacca Tetti –. Se voleva essere ironico noi non l'abbiamo capito. Capiamo invece che è offensivo e di cattivo gusto prendersi gioco di situazioni familiari che, in questi giorni, sono state definitivamente declassate. Ora è la legge a definirci cittadini di serie B. Qualunque sia la posizione del consigliere, e a prescindere dalle sue intenzioni, ha dato il via a commenti anche spiacevoli con tanto di mi piace e risatine dello stesso consigliere (che peraltro ammette di non sapere nemmeno che il suo comune fu uno dei primi in sardegna ad approvare il Registro delle Unioni Civili). Crediamo che non debba essere permesso a nessuno di ridicolizzare altri cittadini nel momento in cui si ricopre un ruolo ufficiale e di rappresentanza, sia pure per delega. Delega che crediamo il sindaco debba immediatamente revocare con una pubblica censura di tali comportamenti agiti in suo nome».

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