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pastore tedesco killer

Nuova impresa per l’educatore dei cani

Nuova impresa per l’educatore dei cani

SASSARI. Nuova impresa per Gigi Raffo, l’educatore cinofilo e studioso dei comportamenti animali sassarese che due anni fa nel canile-rifugio di Rovereto aveva rieducato e salvato dall'abbattimento...

25 aprile 2016
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SASSARI. Nuova impresa per Gigi Raffo, l’educatore cinofilo e studioso dei comportamenti animali sassarese che due anni fa nel canile-rifugio di Rovereto aveva rieducato e salvato dall'abbattimento il Dogue de Bordeaux Raul che aveva aggredito il padrone al porto di Porto Torres. La nuova missione si chiama Cloe un bel pastore tedesco che un anno fa ha ucciso una bambina di tre anni con un morso a San Martino del Tagliamento, in Friuli. Fu una notizia choccante, che colpì anche molti proprietari di cani. La piccola stava dando dei biscotti al cane, ma a un certo punto, forse per scherzare, ritrasse la mano con il biscotto. Cloe la azzannò una sola volta, ma fatale, alla gola.

«È una tragedia che ha lasciato una cicatrice insanabile alla famiglia - spiega Pierluigi Raffo, coordinatore del canile alla Mira - e sulla quale non mi permetto di esprimere valutazioni. Ma il nostro compito è prenderci cura dell’animale».

La Procura della Repubblica di Pordenone, dopo aver lasciato Cloe a lungo in isolamento, ha richiesto di affidarlo a una struttura idonea, e sia la Lav, che l’Enpa e la Sisca, la Scuola italiana di scienze comportamentali animali, hanno indicato a questo fine il canile di Rovereto gestito dal’associazione Arcadia. Serviva però una valutazione preliminare da parte del Comune e dall’Azienda sanitaria.

«Entrambe hanno espresso parere contrario - spiega Raffo - , così ho adottato in prima persona Cloe, che è arrivata martedì e da allora vive con me e ogni giorno viene educata qui al canile». Cloe, assicura Raffo, non è un cane aggressivo. «Non lo dico io, non è una mia opinione. Il cane è stato valutato da un collegio di quattro educatori e da un medico veterinario comportamentalista, il dottor Gabriele Toscini, che è arrivato a posta dalla Sardegna. La conclusione per tutti quanti è stata la medesima: non si tratta di un animale aggressivo, ma ansioso. Cloe è stata educata, anzi gestita, con un concetto di dominazione e meccanicismo, e in assenza di indicazioni da parte dell’uomo non sa cosa fare. Per questo va in ansia e può sortire reazioni come quella che purtroppo è costata la vita a un bambina di soli tre anni».

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