Si punta sul carciofo e sul lago del Cuga
La sagra di primavera, arrivata alla XVI edizione, è un appuntamento che richiama migliaia di turisti
URI. A metà strada tra Sassari e Alghero, Uri conta circa 3000 abitanti. Il paese ha origini antichissime e alcuni resti archeologici sono ancora visibili sul fondo del lago artificiale del Cuga nel periodo di secca, tra settembre e dicembre.
Le prime tracce della presenza umana nel territorio risalgono all'età nuragica (dal 1700 a.C. al II secolo d.C.) come testimoniato dalla presenza, nel centro del paese, del complesso nuragico di Santa Caterina. Il paese è conosciuto soprattutto per il carciofo e la sagra che si svolge ogni anno a marzo richiama migliaia di turisti da tutta l’isola. Quest’anno l’appuntamento ha avuto un respiro europeo grazie al finanziamento per il progetto “Rural Eu” che ha coinvolto i partner internazionali della Lettonia con il Comune di Riga, Romania con il Comune di Sacalaseni, Ungheria rappresentata dal Comune di Halàsztelek – Malta con la città di Mellieha e il Comune e Pro Loco di Clusone (BG) con l’istituto del Commercio e Turismo “Fantoni”. La ventiseiesima edizione è stata ricca di contenuti e incentrata sul fabbisogno alimentare, lo sviluppo delle colture locali, l’importanza del km zero e la valorizzazione dei prodotti locali.
Da qualche anno c’è un nuovo appuntamento che richiama in paese un gran numero di appassionati di cavalli e di turisti. A Uri, unico comune della provincia di Sassari che fa parte del circuito di valorizzazione del cavallo anglo arabo sardo, si svolge dal 2013 il palio di valorizzazione del cavallo di razza, proprio nello scenario incantevole del bacino del Cuga che si trova a pochissimi chilometri dal paese. Il palio, organizzato dall’associazione ippica urese, è unico nel suo genere ed è il primo a disputarsi nel nord Sardegna al quale partecipano i migliori fantini dell’isola e alcuni di fama nazionale.