La Nuova Sardegna

Sassari

Comune, via ai progetti di “inclusione attiva”

di Gavino Masia
Comune, via ai progetti di “inclusione attiva”

Il programma di aiuti è rivolto ai nuclei familiari in grave difficoltà economica Oltre al sussidio partiranno i programmi di inserimento sociale e lavorativo

24 agosto 2016
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PORTO TORRES. Nella città investita da una crisi economica devastante si aprono degli spiragli per i nuclei familiari in condizioni di disagio attraverso i nuovi progetti di inclusione attiva. L’intervento, regolamentato dalle normative nazionali, ha come obiettivo l’attivazione di forme di contrasto della povertà: prevede l’erogazione di un sussidio alle famiglie in condizioni economiche disagiate, il cui Isee non superi i 3mila euro, e nelle quali almeno un componente sia minorenne, oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza. L’obiettivo è quello di sostenere le famiglie per superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia, attraverso specifici interventi progettuali, e dal 2 settembre le famiglie che possiederanno i requisiti potranno presentare al Comune la richiesta di adesione. Piani di inclusione lavorativa e non solo mera assistenza, con la possibilità da parte delle famiglie in difficoltà di essere inserite all’interno di un programma di inserimento sociale e lavorativo.

«Il sussidio ha durata annuale e sarà erogato ogni due mesi attraverso una carta di pagamento elettronica – precisa l’assessore alle Politiche sociali Rosella Nuvoli -, con cui si potranno effettuare acquisti in tutti i supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie abilitati al circuito Mastercard: la carta può essere anche utilizzata negli uffici postali per pagare le utenze elettriche, l’importo varia dagli 80 ai 400 euro mensili ed è direttamente proporzionale al numero dei componenti presenti all’interno del nucleo familiare».

Per poter usufruire del beneficio economico il nucleo familiare del richiedente dovrà dunque aderire ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa costruito su una valutazione globale delle problematiche, dei bisogni e delle competenze. Le attività potranno riguardare contatti con i servizi, ricerca attiva di lavoro, adesione a progetti di formazione, frequenza e impegno scolastico, prevenzione e tutela della salute. Il Sostegno per l’inclusione attiva è rivolto a cittadini italiani, comunitari e stranieri purché col permesso di soggiorno di lungo periodo e residenti in Italia da almeno due anni. Non sono invece ammessi coloro che beneficiano di altri trattamenti economici superiori ai 600 euro mensili e che godono di strumenti di sostegno al reddito per disoccupati. «L’obiettivo finale è il coinvolgimento complessivo di tutti i componenti nucleo familiare – conclude l’assessore Nuvoli -, per costituire un patto tra servizi e famiglie, che implichi una reciproca assunzione di responsabilità e di impegni».

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