La Nuova Sardegna

Sassari

Preoccupante degrado di Basilica e cumbessias

di Emanuele Fancellu
Preoccupante degrado di Basilica e cumbessias

Il compendio di San Gavino ha bisogno di urgenti lavori di manutenzione La richiesta presentata ai Beni culturali della diocesi e della Soprintendenza

31 agosto 2016
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PORTO TORRES. La basilica di San Gavino è vittima di un degrado strutturale che desta sempre più preoccupazioni. Nei giorni d'inizio estate ci sono stati infatti alcuni distacchi, il più importante dei quali è stato certamente quello avvenuto il primo luglio, riguardante materiale lapideo dalla cornice nella parte superiore del portale principale, un crollo di oltre venti centimetri e particolarmente grave poichè non inerente parti restaurate nel secolo scorso, ma una porzione di epoca catalano-aragonese risalente alla fine del ‘400. A cavallo dei distacchi, si sono avute due "visite" di particolare rilievo: la prima della Soprintendente Regionale Maura Picciau, in città per visionare la chiesetta di Balai Vicino con la delegazione del Fai; la seconda, il 14 luglio, dell’architetto Daniela Scodino, che ha potuto prendere visione della situazione, anche dopo la relazione sui vari distacchi accertati dall’epigrafista e vicepresidente del Centro Studi Giuseppe Piras.

Una visita particolarmente importante, quella dell’architetto Scodino, poichè foriera di indicazioni sugli interventi da realizzare. «In seguito alle indicazioni che la Soprintendenza ci ha dato, abbiamo presentato un progetto all’ufficio Beni culturali della Diocesi, come da prassi, con la richiesta che venisse inoltrato in Soprintendenza per essere analizzato» spiega il parroco di San Gavino, don Mario Tanca. Il progetto iniziale prevedeva due capitoli inerenti l’impianto di illuminazione secondo un nuovo sistema a led che prevede l’efficientamento energetico; poi il rifacimento di parti murarie interne ed esterne delle cumbessias di Atrio Comita. Il progetto è stato integrato con il monitoraggio dell’assetto statico della navatella meridionale della basilica; il consolidamento e restauro dei punti delle decorazioni murarie oggetto di crollo o degradati dell’edificio.

«In modo particolare, i punti più critici individuati sono quelli del portale aragonese e l’architrave del portale meridionale della Basilica, dove già da tempo si notano infiltrazioni d’acqua proveniente dal tetto» spiega don Mario Tanca, che ricorda di avere portato l’argomento all’attenzione della parrocchia, in seno al Consiglio pastorale. «Interventi che sono insufficienti rispetto all’urgente e non più rimandabile necessità di restauro totale del monumento per il quale il Centro Studi auspica il reperimento dei fondi necessari» aggiunge il vicepresidente Giuseppe Piras.

Non è però solo la Basilica ad avere necessità di maggiori attenzioni e cure. L’area di Atrio Comita, oltre allo sfarinamento progressivo delle pareti delle cumbessias, vede un’area verde in cui l’erba cresce rigogliosa, anche troppo, e spesso viene deturpata da cartacce e plastiche che volano o gettate via da qualche maleducato, magari tra gli stessi che portano i cani a giocare nel prato, animali che naturalmente approfittano per lasciare qualche sgradevole ricordino. Lo stesso muraglione del sagrato avrebbe bisogno di interventi: innanzitutto per ripulirlo dalle erbacce cresciute negli interstizi fra i vari blocchi, poi per riempire con malta o altri materiali gli elementi che di tanto in tanto presentano degrado importante.

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