La Nuova Sardegna

Sassari

Esperti a confronto sull’olio di “bosana”

Sabato a Ittiri un convegno sulla produzione dell’extravergine e sulle tecniche all’avanguardia

26 ottobre 2016
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ITTIRI. La stagione della raccolta delle olive è alle porte e quindi quale miglior periodo per discutere, a 360 gradi, di sua maestà “La bosana”, la cultivar dell’olivo maggiormente presente nel territorio. Se ne parlerà sabato 29 ottobre nel convegno “Una varietà, un olio, un territorio: la bosana”, presso l’azienda di Baingio e Leonardo Delogu, in località Montesile, Alle 16,30 verrà inaugurato il nuovo frantoio, dotato di sistemi tecnologici all’avanguardia che, nel rispetto delle normative comunitarie e con la specialità della materia prima, la “bosana”, è predisposto per la produzione di un olio extravergine di eccellente qualità. Alle 17 inizieranno i lavori del convegno che vedrà le relazioni di: Donatella Di Sebastiano di “Flavor” (Cultura Di Gusto Associazione Assaggiatori Professionisti) che illustrerà il tema “Insieme per “coltivare” il gusto; Barbara Alfei, una delle maggiori autorità in ambito olivicolo, capo Panel Assam, illustrerà “Il Flavor della Bosana... profumi e sapori della regina del sassarese”; Beniamino Tripodi tecnico-agronomo della Pieralisi illustrerà le innovazioni tecnologiche per l’espressione della potenzialità qualitative della Bosana; Davide Picirilli, agronomo dell’Assolisa tratterà delle “Opportunità del sistema di rintracciabilità Aipo, nella filiera olivicola (aziende e frantoio)”. Alle relazioni seguirà un dibattito che si prevede piuttosto qualificato vista l’importanza che ha, per Ittiri e per il territorio, l’olio d’oliva. Al convegno sarà presente anche Confagricoltura. Per quanto la stagione 2016 non sarà di grande quantità, a causa delle avverse condizioni climatiche durante l’allegagione e per un prolungato periodo di siccità che ha limitato la crescita delle drupe, si presenta come eccezionale per qualità, visto l’azione della mosca olearia, nemico numero uno delle olive, che non ha potuto creare particolari danni per via delle temperature e dell’umidità, parametri che quest’anno, hanno mantenuto dei valori poco invitanti per il dannoso insetto. Tuttavia nella maggior parte degli oliveti del territorio di Ittiri e del sassarese in generale, le nuove tecniche di potatura (a vaso policonico) e la campagna di informazione attuata dall’agenzia Laore Sut Coros e dalla sempre maggior preparazione dei coltivatori, i danni sono stati ridotti al minimo. Infatti, in passato un’annata come quella del 2016, senza interventi mirati, poteva causare seri danni all’economia, oggi, grazie alla conoscenza e adozione di nuovi metodi di coltivazione, i danni vengono ridotti al minimo.

Vincenzo Masia

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