La Nuova Sardegna

Sassari

Giallo a Stintino, ritrovato un teschio nelle acque della Pelosa

di Gianni Bazzoni
Giallo a Stintino, ritrovato un teschio nelle acque della Pelosa

La scoperta fatta da un sub sassarese che ha dato l’allarme. Comparazione del Dna con quello del poliziotto scomparso

30 ottobre 2016
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STINTINO. Un teschio nelle acque cristalline tra la spiaggia della Pelosa e l’Isola Piana a Stintino. L’ha trovato ieri, nel primo pomeriggio, un sub dilettante sassarese impegnato in una battuta di pesca. Immediato l’allarme alla Capitaneria di porto di Porto Torres. Sul posto sono arrivati anche i sommozzatori dei vigili del fuoco che hanno effettuato una ispezione - allargando il campo d’azione rispetto al punto segnalato dal sub - alla ricerca di eventuali altri resti umani. Il controllo non ha dato risultati ed è stata sospesa con l’arrivo dell’oscurità. Sul posto, insieme alla Guardia costiera, anche i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Porto Torres che hanno preso parte alle verifiche per cercare di fare luce sul ritrovamento del teschio.

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Il sub. «Ho attraversato un banco di posidonia – ha raccontato il sub che ha fatto la scoperta – e su un fondale di tre metri ho notato il teschio. Così ho pensato di dare subito l’allarme». Recuperato e sistemato dentro un retino da pesca, il cranio che non presenta segni di danni evidenti è stato trasferito all’Istituto di Patologia forense dove il medico legale effettuerà nei prossimi giorni una serie di esami preliminari.

Dna. Quello più importante è sicuramente il test del Dna che potrebbe fornire indicazioni immediate, specie per escludere possibili riferimenti a persone scomparse negli ultimi anni nella zona.

Gli scomparsi. Il primo pensiero, ieri, è andato a Michele Peragallo, 55 anni al momento della scomparsa, poliziotto in pensione di Stintino del quale si sono perse completamente le tracce la sera del 2 febbraio 2013. Sono trascorsi tre anni e nessuno ha più avuto sue notizie. Il Dna di Peragallo è stato acquisito nel corso delle indagini ed è depositato nella banca dati, per cui sarà possibile una comparazione anche in tempi brevi.

Medico legale. Ma dal medico legale potranno arrivare anche le prime valutazioni circa il tempo della presenza in acqua del teschio recuperato ieri a poco più di 100 metri dalla riva, proprio di fronte alla spiaggia della Pelosa, sempre frequentatissima anche fino a pochi giorni fa.

«Il teschio è praticamente intatto – hanno spiegato ieri gli investigatori – ma è evidente che è in acqua da parecchio tempo. Impossibile, però, senza una valutazione scientifica stabilire con esattezza da quanto. Per questo occorrerà attendere tutti gli esami che verranno effettuati all’Istituto di Patologia forense».

Indagini. Nessuno si sbilancia, anche perché anche in occasione di altri ritrovamenti di resti umani in mare (sia a Stintino che nella parte di mare di fuori) era stato ipotizzato che potesse trattarsi di Michele Peragallo, ma la comparazione del Dna aveva escluso che potesse trattarsi del poliziotto in pensione scomparso più di tre anni fa. «Con le tragedie dei migranti – ha ricordato ieri uno degli investigatori – il mare è diventato purtroppo un grande cimitero di gente senza nome. Ogni tanto una triste scoperta, così come è avvenuto nelle acque della Pelosa, in modo casuale. Attendiamo i risultati degli esami scientifici».

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