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Riaperta la procedura per la gestione di Fundone

Riaperta la procedura per la gestione di Fundone

OSSI. A un anno e mezzo dalla chiusura del parco urbano di Fundone, inaugurato appena un mese prima, ripartono le procedure per la concessione in gestione dell’area. La pratica è stata riavviata...

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OSSI. A un anno e mezzo dalla chiusura del parco urbano di Fundone, inaugurato appena un mese prima, ripartono le procedure per la concessione in gestione dell’area. La pratica è stata riavviata dalla giunta Serra, che ha “ereditato” Fundone dalla amministrazione Lubinu che a sua volta le aveva avviate per poi sospenderle.

Quella appena avviata è una procedura negoziata tramite richiesta di offerta rivolta a tutti i soggetti abilitati sul mercato elettronico SardegnaCat per le categorie servizi fognari di raccolta rifiuti, di pulizia e ambientali, di manutenzione parchi – verde pubblico. Gli interessati potranno chiedere di accedere alla procedura selettiva. Le lettere invito verranno inviate non prima del 15 novembre 2016.

Intanto, la giunta comunale continua a mantenere il più stretto riserbo sul parco Fundone. A suo tempo, la precedente amministrazione aveva dato in uso gratuito ventennale a due soggetti (un’associazione e un privato) una consistente parte dei 14 ettari espropriati per la realizzazione del parco. La struttura polivalente che l’attuale amministrazione intende dare in gestione dovrebbe essere quella, a ridosso del centro storico, dotata di un centro polifunzionale, di una serie di percorsi, una gradinata per spettacoli, gazebo, spazi pic-nic ed altre opere che fiancheggiano il corso del riu ’e S’Adde lungo un’area in parte boscata con pioppi, arbusti, essenze varie e con un imponente pino secolare ultimamente reso pericolante dalla caduta di un grosso ramo che ha indebolito il tronco centrale su cui bisognerà intervenire.

Nelle more della vicenda amministrativa il Comune è intervenuto a Fundone con operazioni di manutenzione ordinaria, come la pulizia dell’alveo del rio, la pulizia e il diserbo, la potatura di alcune piante e, soprattutto, con un progetto di manutenzione straordinaria destinato alle opere di protezione dell’argine, dei pozzi e all’eliminazione di altre situazioni di pericolo.

L’importante novità sopraggiunta è che lo studio di compatibilità idrogeologica eseguito in funzione del piano particolareggiato del Centro matrice, che sorge adiacente e sotto il quale il rio scorre tombato, ha determinato la classificazione in Hi4, ad alta pericolosità (la massima prevista dal Piano regionale per l’assetto idrogeologico), proprio dell’area in cui sorge il parco. Ciò potrebbe influire sulla sua agibilità o, quanto meno, imporre ulteriori opere di messa in sicurezza e limitazioni dal punto di vista della fruibilità. In attesa che la concessione in gestione vada in porto incombe imminente un’udienza presso il Tar, relativa a taluni espropri contestati.

Pietro Simula

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