La Nuova Sardegna

Sassari

La maestra si difende: «Mai picchiato i bambini»

La maestra si difende: «Mai picchiato i bambini»

La donna, 60 anni, era già stata trasferita. É stata sospesa dall’insegnamento  Il suo legale, l’avvocato Putzolu ha annunciato ricorso al Tribunale del Riesame

17 dicembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «Non maltratto i bambini, faccio l’insegnante da molti anni e non ho mai avuto problemi».

Queste le dichiarazioni della maestra elementare di 60 anni di un piccolo comunale tra il Sassarese e la Gallura che è stata sospesa dall’esercizio pubblico di insegnante elementare con un provvedimento richiesto dalla procura della Repubblica di Tempio e disposto dal giudice delle indagini preliminari Giuseppe Grotteria. La misura cautelare ha validità per sette mesi.

L’ordinanza è stata notificata alla donna che si trovava in una nuova sede dopo il trasferimento dal paese dove si trova la scuola con i bambini che sarebbero stati oggetto dei maltrattamenti.

Il difensore della maestra, l’avvocato Domenico Putzolu, ha già annunciato il ricorso al tribunale del Riesame e ha tenuto a sottolineare che «i bambini non sono stati picchiati, non ci sono state violenze. C’è una grande differenza tra i maltrattamenti e l’abuso di normali strumenti di correzione, e il comportamento di una insegnante che nella gestione della classe mette in campo tutta la sua esperienza e la fermezza necessaria».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.16245592:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/regione/2017/12/15/news/spinte-e-urla-agli-alunni-sospesa-una-maestra-1.16245592]]

L’indagine dei carabinieri della stazione di Perfugas era partita a gennaio. Era stato un genitore a segnalare il fatto dopo essersi reso conto che il figlio era diventato improvvisamente - e senza motivo apparente - taciturno e spaventato al momento di andare a scuola. Il genitore era riuscito a farsi confidare le paure dal bambino e aveva scoperto che il comportamento era dovuto a quello che accadeva in classe.


A quel punto l’inchiesta coordinata dalla procura della Repubblica di Tempio aveva subito una brusca accelerazione ed erano stati disposti una serie di accertamenti specifici. A cominciare dall’installazione delle telecamere in classe. Da quelle verifiche sarebbero emersi episodi di maltrattamenti. I militari avrebbero riscontrato che la maestra utilizzava come forma abituale di comunicazione le mani, strattonando i suoi allievi, mortificandoli e urlandogli contro minacce e ingiurie. Erano stati gli stessi inquirenti, però, a chiarire come «i trattamenti vessatori della donna non abbiano mai provocato lesioni personali ai bambini», anche se è stato documentato che «alcuni scolari - a causa degli abusi psicologici - erano terrorizzati dalla loro insegnante, tanto da manifestare un repentino cambiamento d’umore, accompagnato da problemi comportamentali e da ansia».
 

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative