La Nuova Sardegna

Sassari

Dall’Egitto per imparare a sconfiggere il deserto

di Giovanni Bua
Dall’Egitto per imparare a sconfiggere il deserto

Trenta docenti da quattro università in città per un progetto di cooperazione A febbraio nella biblioteca d’Alessandria l’inaugurazione di un corso congiunto

25 gennaio 2018
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SASSARI. Trenta docenti delle quattro università egiziane de Il Cairo, Alessandria, Zagazig e Damanhour si sono riuniti all’Università di Sassari per partecipare a un training nell’ambito del progetto Ilham-Ec.

Coordinato dal professor Luciano Gutierrez, delegato del rettore all’Internazionalizzazione ed Erasmus dell’università di Sassari, il progetto “Interuniversity Learning in Higher Education”, cofinanziato dal programma europeo Erasmus Plus, raggiungerà presto il suo obiettivo: il 19 febbraio nell’antica biblioteca di Alessandria d’Egitto sarà inaugurato il primo “Postgraduate Master’s Degree” (corso di laurea specialistica) in “Gestione sostenibile del suolo”.

Unico nel suo genere in Egitto, questo corso, costruito sotto l’egida dell’università di Sassari in collaborazione con le università di Leeds in Gran Bretagna e di Salonicco (Grecia), è il primo percorso formativo congiunto mai istituito in Egitto, e contribuirà alla formazione di giovani esperti in tematiche strategiche per lo sviluppo dell’Egitto e di tutto il Nord Africa.

Infatti, solo il 3 per cento dell’Egitto è coltivato e il Paese è soggetto a rilevanti fenomeni di desertificazione.

Nel progetto Ilham-Ec è coinvolta anche Unimed, l’ unione delle università del Mediterraneo, e la Advanced Computer System.

Il training, in corso di svolgimento nel dipartimento di Agraria dal 22, che andrà avanti fino a domani, segue quelli già svolti nelle Università di Leeds e Salonicco ed è di fatto l’ultimo passo prima della partenza del nuovo corso, approvato dal ministero dell’Educazione egiziano.

L’università di Sassari, e Luciano Gutierrez, non sono nuovi a questo genere di progetti. Per citarne uno in Perù lo scorso luglio lavorarno alla alla riduzione della vulnerabilità ambientale attraverso la promozione della coltivazione del bambù. Un progetto pilota di cooperazione allo sviluppo finanziato dal Fondo Italo Peruviano e coordinato dal Nucleo Ricerca Desertificazione dell'Università di Sassari, in collaborazione con Avsi Perù. A coordinare il progetto per conto dell’Nrd fu Laura Altea. Come risultato furono coltivati decine di ettari di terra, con l'attivazione di tre vivai riproduttivi; inoltre venne realizzato un manuale tecnico-economico sulla coltivazione del bambù. Altri risultati: il bagaglio consistente di lezioni apprese, nuove conoscenze, personale tecnico formato ed esperto, con l'Autorità regionale ambientale di Amazonas che replicherà questa esperienza in altre zone del Perù.



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