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Sassari, proiettili contro il giudice fallimentare

di Luca Fiori
Sassari, proiettili contro il giudice fallimentare

Dopo la grave intimidazione che risale a qualche mese fa il magistrato Luca Buffoni è stato trasferito dal Csm nella Penisola

29 gennaio 2018
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SASSARI. Per alcuni mesi lui e la sua famiglia sono stati protetti discretamente dalle forze dell’ordine. Un cordone di sicurezza quasi invisibile che si è stretto intorno all’abitazione e ai luoghi frequentati dal giudice Luca Buffoni, magistrato di 45 anni molto stimato, che fino a poco prima di Natale si occupava di esecuzioni immobiliari, dopo aver fatto parte della sezione penale del tribunale di Sassari e che da qualche settimana è stato trasferito dal Csm in un tribunale del Lazio.

Nel mese di ottobre il magistrato, che lavorava al piano terra del palazzo di giustizia di via Roma, ha ricevuto una busta con due proiettili. Una chiara intimidazione che aveva fatto scattare immediatamente un’indagine da parte della Procura della Repubblica e che ha convinto il Consiglio superiore della magistratura che il giudice non potesse più rimanere nell’isola per la sua sicurezza e quella dei suoi familiari.

L’inchiesta delicatissima sulle intimidazioni è tutt’ora in corso per risalire ai mandanti e a chi ha materialmente spedito la busta con i proiettili. Dagli ambienti investigativi non trapela niente, se non la conferma che il giudice è stato trasferito in un’altra sede.

Erano stati gli agenti della sicurezza del palazzo di Giustizia di via Roma a rendersi conto durante i controlli ai raggi x che dentro una delle buste indirizzate al giudice Buffoni c’era qualcosa che non andava. I due proiettili erano stati presi immediatamente in consegna dalle forze dell’ordine per essere analizzati dagli esperti della Scientifica. Analisi e accertamenti tecnici che con le nuove tecnologie a disposizione delle forze dell’ordine potrebbero far imbeccare agli investigatori la pista giusta. Sin dal primo momento le indagini della Procura si sono indirizzate nell’ambiente delle aste giudiziarie. Il giudice Luca Buffoni negli ultimi cinque anni si era occupato infatti di esecuzioni immobiliari. Qualcuno scontento per una sentenza sfavorevole potrebbe aver pensato di intimidirlo inviandogli due proiettili. Per un paio di mesi il magistrato e i suoi familiari hanno dovuto fare i conti con la paura, poi prima di Natale è arrivato il trasferimento nel Lazio.

È la seconda volta in pochi mesi che il mondo delle aste giudiziarie finisce sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica. Ed è la seconda volta che le intimidazioni hanno la forma dei proiettili. Circa un anno fa una busta con alcune pallottole era stata recapitata a casa dell’avvocato sassarese Alessandro Gosmino. Dalle indagini dei carabinieri era emerso che chi le aveva spedite al legale voleva convincerlo a cedere un terreno comprato a un’asta giudiziaria a Tempio.

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