un 42enne accusato di stalking
Minaccia di morte la ex dal carcere il pm chiede una condanna a 3 anni
di Nadia Cossu
SASSARI. Era detenuto in carcere a Bancali perché accusato di aver rapinato, insieme a un’altra persona, un barbone di Sassari. Da quell’accusa era stato assolto ma nei guai ci è finito comunque una...
10 novembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Era detenuto in carcere a Bancali perché accusato di aver rapinato, insieme a un’altra persona, un barbone di Sassari. Da quell’accusa era stato assolto ma nei guai ci è finito comunque una seconda volta, per altro. Proprio mentre era rinchiuso in cella, infatti, aveva pensato bene di minacciare di morte la sua fidanzata di allora. Il motivo? Aveva saputo che lei si stava vedendo con un altro uomo e questa notizia lo aveva evidentemente fatto andare su tutte le furie. Per questa ragione, dal carcere, le aveva fatto arrivare un messaggio intimidatorio: «Quando esco di prigione ammazzo te e il tuo fidanzato con la mia pistola».
La donna lo aveva denunciato e il caso è approdato nel palazzo di giustizia di Sassari. Qui si è celebrato davanti al giudice monocratico il processo a carico di Giuseppe Dettori, 42enne sassarese, accusato di atti persecutori e di porto e detenzione illegale di una pistola. Due giorni fa, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero Antonio Piras ha chiesto per l’imputato una condanna a tre anni di reclusione. Il suo avvocato difensore Marco Palmieri ha invece chiesto l’assoluzione. L’udienza è stata rinviata per repliche.
Una minaccia che aveva comprensibilmente terrorizzato la donna che, proprio per la paura di potersi ritrovare l’ex davanti agli occhi con l’arma puntata, aveva deciso di allontanarsi per un po’ di tempo dalla casa nella quale viveva.
Ma la minaccia di morte a un certo punto non era arrivata alla ex compagna solo per interposta persona, bensì direttamente da lui: Giuseppe Dettori. Ed è questo l’episodio che ha fatto scattare la denuncia e poi il processo per stalking. Una volta uscito da Bancali, infatti, anziché dimenticarsi della sua ex le aveva telefonato ribadendo il messaggio minatorio: «Brutta pezzo di m...., sto scendendo ad Alghero». Lasciando inequivocabilmente intendere che avrebbe messo in atto quanto già minacciato in precedenza. Da qui la denuncia e il rinvio a giudizio con l’accusa di stalking con l’uso di una pistola.
La donna lo aveva denunciato e il caso è approdato nel palazzo di giustizia di Sassari. Qui si è celebrato davanti al giudice monocratico il processo a carico di Giuseppe Dettori, 42enne sassarese, accusato di atti persecutori e di porto e detenzione illegale di una pistola. Due giorni fa, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero Antonio Piras ha chiesto per l’imputato una condanna a tre anni di reclusione. Il suo avvocato difensore Marco Palmieri ha invece chiesto l’assoluzione. L’udienza è stata rinviata per repliche.
Una minaccia che aveva comprensibilmente terrorizzato la donna che, proprio per la paura di potersi ritrovare l’ex davanti agli occhi con l’arma puntata, aveva deciso di allontanarsi per un po’ di tempo dalla casa nella quale viveva.
Ma la minaccia di morte a un certo punto non era arrivata alla ex compagna solo per interposta persona, bensì direttamente da lui: Giuseppe Dettori. Ed è questo l’episodio che ha fatto scattare la denuncia e poi il processo per stalking. Una volta uscito da Bancali, infatti, anziché dimenticarsi della sua ex le aveva telefonato ribadendo il messaggio minatorio: «Brutta pezzo di m...., sto scendendo ad Alghero». Lasciando inequivocabilmente intendere che avrebbe messo in atto quanto già minacciato in precedenza. Da qui la denuncia e il rinvio a giudizio con l’accusa di stalking con l’uso di una pistola.