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Sassari

Sicurezza, tanti consensi per il lavoro della Brigata Sassari

di Gianni Bazzoni
Sicurezza, tanti consensi per il lavoro della Brigata Sassari

Dopo la proposta della sindaca Raggi di prevedere il ritorno della Brigata a Roma. L’ex ministro Parisi: «Patrimonio unico». Il presidente Solinas: «Orgoglio sardo»

11 novembre 2019
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SASSARI. Per ora il governo Conte non sembra intenzionato a dare il via libera all’impiego dell’esercito per risolvere il problema sicurezza a Roma. Ma l’idea della sindaca Virginia Raggi di chiedere un intervento-bis della Brigata Sassari che nella Capitale è molto ben vista, soprattutto dalla popolazione, non sembra essere del tutto archiviata. Anche se la sindaca - di fronte all’eventualità di incorrere in una “bocciatura”- ha fatto un passo indietro e ha chiarito di non avere intenzione di “militarizzare le strade di Roma”. Intanto la discussione, finita anche sulle pagine del Times, ha sortito l’effetto di fare salire ulteriormente il gradimento dei “Sassarini” e di mettere in evidenza il grande lavoro che gli uomini e le donne della Brigata hanno svolto durante i mesi di permanenza a Roma.

«Agli occhi dei sardi il comandante della “Sassari” è giustamente la Brigata, e la Brigata è un simbolo che rappresenta la Sardegna come pochi altri. Un patrimonio unico del quale nessun altro corpo armato dispone nella stessa misura», così l'ex ministro della Difesa Arturo Parisi nel messaggio inviato al generale Andrea De Stasio.

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E sul ruolo e il valore della Brigata è intervenuto il presidente della Regione Christian Solinas, il quale ha espresso la propria soddisfazione «per l’encomiabile lavoro della Brigata Sassari che, come sempre nella storia, si distingue per dedizione e professionalità e rappresenta motivo di orgoglio per la Sardegna intera».

La missione della “Sassari” a Roma si è conclusa il 20 giugno con il passaggio di consegne agli alpini della “Julia”, ma da quel momento in diverse occasioni è stata ribadita in ambienti del Campidoglio la proposta di prevedere un nuovo impiego della Brigata da affiancare alle forze di polizia per migliorare il controllo nelle strade e degli obiettivi sensibili. Al momento non ci sono decisioni ufficiali e la Brigata Sassari ovviamente è al di fuori dai confronti politici che si stanno sviluppando e che coinvolgono il Campidoglio e il governo. Venerdì 16 novembre, però, in occasione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si parlerà in maniera approfondita della situazione fortemente critica a Roma. Alla presenza anche del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese verranno affrontate tutte le varie situazioni di criticità rilevate su Roma, compresi gli ultimi episodi accaduti a Centocelle. E l’obiettivo è quello di tirare fuori un progetto credibile ed efficace che possa davvero consentire alla Capitale di diventare più sicura. Minimizzare gli episodi, infatti, finora non ha aiutato di certo a risolvere i problemi se è vero che si sono susseguiti altri fatti di particolare gravità, quasi sempre legati al controllo e alla gestione del mercato della droga.

La sindaca Virginia Raggi nei giorni scorsi, proprio di fronte all’escalation di episodi criminali aveva espresso la sua convinzione: «Serve la presenza dei militari della Brigata Sassari – aveva detto – per contrastare l’attività nelle piazze dello spaccio di Roma sud-est». La Difesa ha ricordato che l’operazione “Strade sicure” è un impegno gravoso, sono coinvolti più militari che nelle missioni all’estero. E ha annunciato che sono maturi i tempi per avviare, con tutti i ministri interessati, una riflessione per riqualificare l’operazione.

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