La Nuova Sardegna

Sassari

Giornata della legalità, a Nuoro il video del convitto Canopoleno

Giornata della legalità, a Nuoro il video del convitto Canopoleno

SASSARI. È un anno di anniversari importanti il 2019, tra questi il centenario dell’Organizzazione internazionale del lavoro, agenzia dell’Onu, che da sempre sensibilizza su temi vitali della società...

17 novembre 2019
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SASSARI. È un anno di anniversari importanti il 2019, tra questi il centenario dell’Organizzazione internazionale del lavoro, agenzia dell’Onu, che da sempre sensibilizza su temi vitali della società civile, diversi tra loro, ma tutti collegati dall’Agenda 2030. Le parole appassionate di Gabriella Lay, rappresentante di Ilo, impegnata in quest’opera di sensibilizzazione, centrano il bersaglio e talvolta producono risultati concreti come la “Tela di Pinocchio”, creata da un gruppo di studenti di Bergamo, che da anni veicola questi temi e a sua volta ispira altri giovani in tutta Italia.

Così come ha ispirato i ragazzi del Convitto nazionale Canopoleno di Sassari che, dopo aver visto la Tela in mostra, hanno realizzato e postato su Youtube il video dal titolo “Mentre un bambino piange da solo”, particolarmente gradito dalla comunità della rete. Il video, che ha ottenuto il logo ufficiale di Ilo, è stato proiettato a Nuoro nei giorni scorsi in occasione della terza edizione della Giornata della legalità, organizzata dall’avvocatura e magistratura del capoluogo barbaricino, che ha visto la partecipazione delle facoltà di Giurisprudenza e Architettura di Sassari e dell’Università della Terza età di Alghero.

Il video degli studenti del Canopoleno è un inno d’amore dedicato alle creature sfruttate di tutto il mondo, una protesta contro un sistema perverso che soffoca i più piccoli, toglie dignità ad adulti senza lavoro a vantaggio di pochi privilegiati.

A legare i mille nodi da sciogliere è il non rispetto delle regole della legge e dell’umanità. I liceali di via Luna e Sole, che quel rispetto lo vivono tutti i giorni sui loro campi sportivi, sui testi che studiano e traducono, hanno saputo cogliere il vero senso del problema e riuscendo a diffondere la consapevolezza in modo originale e accattivante, usando le arti e i media, come suggerito dall’Onu. La loro capacità di scrivere, cantare, disegnare, filmare, riflettere è stata messa al servizio di una buona causa. Il web è diventato aula scolastica, sala di registrazione e di montaggio contro l’indifferenza. E la scuola una grande palestra di vita.



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