La Nuova Sardegna

Sassari

Tutti i segreti e i tesori di Bisarcio

di Barbara Mastino

La prossima settimana verranno presentati i risultati della campagna di scavo diretta da Milanese

30 novembre 2019
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OZIERI. Saranno illustrati in un convegno in programma venerdì 6 dicembre i risultati dell’ottava campagna di scavi nel sito medievale di Bisarcio svoltasi la scorsa estate.

“Bisarcio. Il mulino del vescovo e gli abitanti del villaggio” è il titolo dell’evento, che sintetizza appunto le principali risultanze dello scavo, che quest’anno si è concentrato ancora sull’area “alta” del sito: la basilica e i resti dell’episcopio e della canonica, il recinto fortificato e il cimitero del villaggio.

Dallo scavo all’interno del recinto fortificato, a pochi metri dalla canonica, sono emerse tracce di un mulino che evidenzia come nel periodo medievale il diritto di macina, simbolo del potere dei nobili laici, fosse detenuto a Bisarcio dal vescovo, che oltre a esercitare il potere spirituale aveva quindi anche un ben più terreno potere economico.

Altro elemento interessante è stata poi la scoperta, nell’area del cimitero, di tracce di sepolture risalenti al Cinquecento, tra cui numerose di bambini e altre davvero singolari come quella di una sartina.

A illustrare questi e gli altri risultati del lavoro degli archeologi nel convegno di venerdì prossimo sarà il direttore scientifico dello scavo, il professor Marco Milanese con alcuni degli studiosi che hanno preso parte al Bisarcio Project 2019: un’equipe di 35 ricercatori coordinata dagli archeologi medievisti Giovanni Frau (direttore del museo archeologico Alle Clarisse), Alessandra Deiana, Maria Chiara Deriu e dall’antropologa Cinzia Roggio, con l’assistenza di Giancarlo Deruda. Il loro lavoro si è svolto grazie alla collaborazione tra l’Università di Sassari (cattedre di Archeologia Medievale e Postmedievale e di Metodologie della Ricerca Archeologica del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione diretto dal professor Marco Milanese), l’amministrazione comunale di Ozieri e la Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro che ha fornito la supervisione con la presenza del funzionario archeologo di zona Nadia Canu.

Lo scavo è stato realizzato in regime di concessione di scavo da parte del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali al Comune di Ozieri, dove il progetto è sostenuto con convinzione dal sindaco Marco Murgia, dall’assessore alla Cultura Ylenia Satta, dalla dirigente del settore Cultura Anna Maria Manca, dal museo archeologico Alle Clarisse di Ozieri, con la collaborazione dell’istituzione culturale San Michele, diretta da Marilena Bua.

L’appuntamento è quindi per venerdì 6 dicembre, alle 17, nella basilica di Sant’Antioco a Bisarcio, nei cui ambienti superiori sarà inaugurata al termine della conferenza la mostra “Bisarcio – Una comunità medievale all’ombra del vescovo” che resterà aperta dal 7 dicembre al 10 gennaio per far conoscere i nuovi aspetti emersi negli scavi nell’area della basilica.

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