La Nuova Sardegna

Sassari

Muore infilzato dal guardrail

di Gianni Bazzoni
Muore infilzato dal guardrail

Renato Piga, 35 anni, muratore di Sorso era diretto al lavoro. L’auto è finita contro la barriera di ferro

03 dicembre 2019
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SASSARI. Di lavori ne aveva fatti tanti, perchè senza fare niente non ci sapeva stare. Ma quello che gli riusciva meglio era il mestiere di muratore. Ieri mattina Renato Piga è uscito di casa, è partito da Porto Torres diretto a Sassari, ha imboccato la 131 e all’altezza di Monte d’Accoddi - al chilometro 222 - per cause che devono ancora essere accertate, la sua Peugetot 206 ha cominciato a ondeggiare, poi come una pallina impazzita ha sbattuto contro il guardrail di sinistra e ha proseguito sbandando verso destra dove la barriera metallica si è infilata come una spada dentro la vettura, proprio dal lato del guidatore.

Renato Piga, 36 anni da compiere a luglio, originario di Sorso dove ha vissuto fino a poco tempo fa prima di trasferirsi a Porto Torres, ha riportato lesioni gravissime. Le sue condizioni erano disperate quando sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia stradale, gli operatori del 118: il medico ha tentato di rianimarlo per più di venti minuti. Quella sfida per battere la morte che spegne tutti i suoni e chiama solo silenzio: gesti ripetuti, quel soffio di speranza che resiste e poi improvvisamente si spegne. Non c’è stato niente da fare, purtroppo. Non ce l’ha fatta Renato Piga, il suo corpo è stato coperto con un telo bianco e il magistrato di turno - una volta conclusi i rilievi da parte degli agenti della polizia stradale - ha disposto il trasferimento all’Istituto di Patologia forense di Sassari per la perizia del medico legale.

Renato Piga era uscito di casa intorno alle 7,30 per arrivare puntuale al lavoro. Un quarto d’ora più tardi all’altezza di Monte d’Accoddi, dove si apre l’ingresso per la strada vicinale “Ponte Secco” è accaduta qualcosa che gli agenti della polizia stradale di Sassari - guidati dal dirigente Inti Piras - stanno cercato di accertare. Di sicuro la Peugeot 206 grigia condotta da Renato Piga è finita tutta sul lato sinistro e ha urtato la barriera metallica al centro della strada. A quel punto l’uomo potrebbe avere tentato un recupero della traiettoria con una manovra improvvisa, ma l’auto si è messa di traverso e in quella posizione è arrivata sulla parte iniziale del guardrail a destra, proprio dove comincia la strada vicinale. La sbarra di ferro ha trafitto lo sportello e ha devastato il veicolo. Una immagine terribile.

Pochi metri prima e l’auto sarebbe finita in campagna, probabilmente senza conseguenze gravi per la persona che si trovava alla guida.

Invece è andata nel modo peggiore, come quando il destino decide di non fare sconti, neppure a chi di momenti difficili ne ha dovuti fronteggiare già tanti e in un’altra occasione era rimasto coinvolto in un incidente molto grave: nel 2017, a marzo, alle porte di Sorso. Uno scontro frontale, due giovani feriti, uno era Renato Piga. E dopo lo scampato pericolo aveva rivolto un appello ai giovani a essere prudenti postando sui social la sua foto sul letto dell’ospedale. «Ragazzi queste sono le conseguenze...», poi il ringraziamento a tutti quelli che gli erano stati vicini.

Renato Piga aveva superato le conseguenze di quell’incidente che gli aveva procurato grandi sofferenze. Era tornato al lavoro, a fare il muratore. Aveva trovato un ambiente familiare, amici con i quali scherzava e ironizzava sulle difficoltà di tutti i giorni. Ieri mattina, all’inizio di una settimana che doveva essere spensierata e positiva, la tragedia. L’inchiesta chiarirà la causa dell’incidente: la polizia stradale ha messo sotto sequestro penale l’auto e anche il guardrail. Una perizia chiarirà se quella barriera metallica che si è infilata dentro l’abitacolo della Peugeot era a norma. O se era un’arma calata ai bordi di una delle strade più trafficate della Sardegna, pronta a uccidere.

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