La Nuova Sardegna

Sassari

Rio Mannu, ultimo atto prima di affidare i lavori

di Gavino Masia
Rio Mannu, ultimo atto prima di affidare i lavori

Giovedì alle 11,30 nella sala Filippo Canu la presentazione pubblica dell’iniziativa Dopo sedici anni si va verso la realizzazione delle opere: pronti 5 milioni di euro

08 dicembre 2019
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PORTO TORRES. La presentazione pubblica del progetto del Pit fluviale - che permetterà la messa in sicurezza e la valorizzazione del rio Mannu dopo sedici lunghi anni - si terrà giovedì alle 11,30 nella sala Filippo Canu. La mattinata di approfondimento è dedicata alla presentazione delle opere di difesa idraulica dalle inondazioni del fiume e ha come obiettivi la messa in sicurezza delle sponde del fiume, dell’area della foce e una valorizzazione paesaggistica. La presentazione pubblica rientra nell’ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale e in attuazione delle due delibere della giunta regionale pubblicate nel 2017. I cittadini e i portatori di interesse potranno prendere visione del progetto ed esprimere osservazioni. La Regione ha già impegnato 5 milioni e 200mila euro che il Comune utilizzerà per coprire l’esecuzione dei lavori che saranno affidati attraverso una gara d’appalto europea. Il progetto prevede interventi nel tratto compreso tra una sezione a monte del Ponte Romano e la foce e la realizzazione di una difesa anti erosione della sponda destra del fiume per complessivi 500 metri. L’opera più importante riguarda infatti il tratto terminale del rio, in quanto riconosciuto critico dal Piano di assetto idrogeologico regionale perchè sede di fenomeni alluvionali a pericolosità molto elevata. Ed è proprio per questi motivi che l’esecuzione del progetto è particolarmente attesa, soprattutto alla luce dell’ultima esondazione del rio Mannu che ha provocato danni ingenti a diversi agricoltori di Porto Torres. Nella proprietà dell’azienda Porqueddu le acque del fiume hanno distrutto tutta la piantagione degli ortaggi e quasi compromesso le altre semine a causa del fango ancora presente nei terreni. Il maneggio della famiglia Falchi è invece stato completamente sommerso dal rio, danneggiando irreversibilmente l’impianto elettrico e diverse attrezzature presenti all’interno e all’esterno degli immobili. L’esondazione ha messo in ginocchio anche altre aziende che hanno le loro proprietà nella zona di Ponte Pizzinnu e che attendono che si asciughino perfettamente i terreni per procedere con gli interventi agricoli. Il presidente della commissione regionale Agricoltura, Piero Maieli, ha assicurato impegno per trovare le risorse economiche a riparo dei danni.

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