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Sassari

La sindaca di Giave: servizio pediatrico, il medico non ha colpe

La sindaca di Giave: servizio pediatrico, il medico non ha colpe

GIAVE. Controreplica della sindaca di Giave, Maria Antonietta Uras, al pediatra di libera scelta sul servizio pediatrico, Maria Laura Ruiu. Al centro della diatriba le ore di assistenza: «troppo...

03 gennaio 2020
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GIAVE. Controreplica della sindaca di Giave, Maria Antonietta Uras, al pediatra di libera scelta sul servizio pediatrico, Maria Laura Ruiu. Al centro della diatriba le ore di assistenza: «troppo esigue per Bonorva e per il territorio», secondo la sindaca, «adeguate al numero degli assistiti», per il medico. «Evidentemente la sindaca non conosce la realtà» ha sostenuto la dottoressa, che si occupa dell’intero territorio, fino a concludere con una richiesta di pubbliche scuse da parte della sindaca.

Scuse che la prima cittadina, però, non ritiene di dover fare perché il suo intervento, nato in seguito alle richieste delle madri, non avrebbe avuto come oggetto altro intento se non quello di richiedere ai vertici dell’Ats un maggior numero di ore per il servizio di pediatria, a partire della sede di Bonorva.

«Tempo fa sono stata contattata dalle mamme che, disperate, chiedevano il mio aiuto perché ritenevano esiguo il tempo che il servizio di pediatria dedicava ai bambini del territorio nell’ambulatorio di Bonorva; mi avevano infatti parlato di un servizio insufficiente e dell’ipotesi di manifestare affinché venisse risolto il problema al più presto – spiega Uras –. Nello specifico mi chiedevano se fosse possibile attivare un servizio nell’ambulatorio di Giave con un altro pediatra, anche a pagamento».

Uras afferma di non aver «nulla da obiettare verso l’operato della dottoressa Ruiu che stimo e che rispetta sicuramente le ore previste dalla convenzione, ma queste non vengono ritenute sufficienti dalle mamme. Per questo mi sono fatta carico delle loro richieste. Le ore totali in una settimana si riducono a sette e mezza, comunque ritenuti sia da me che dalle mamme insufficienti, perciò ho chiesto all’Ats di implementarle, non solo a Bonorva, ma in tutta la Sardegna», ha concluso la sindaca.

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