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dimensionamento scolastico 

Arriva la delibera regionale: Monte Rosello basso è salvo

Arriva la delibera regionale: Monte Rosello basso è salvo

SASSARI. L’assessore regionale all’Istruzione Andrea Biancareddu nei giorni scorsi aveva fatto tirare un sospiro di sollievo a dirigenti, insegnanti e genitori del Monte Rosello Basso. Infatti...

29 gennaio 2020
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SASSARI. L’assessore regionale all’Istruzione Andrea Biancareddu nei giorni scorsi aveva fatto tirare un sospiro di sollievo a dirigenti, insegnanti e genitori del Monte Rosello Basso.

Infatti durante una conferenza stampa aveva escluso tagli alle autonomie scolastiche nel piano regionale di dimensionamento. In pratica il progetto proposto dal Comune di Sassari, sarebbe rimasto carta morta. E così, a distanza di una settimana è stato.

Infatti mancava solo la delibera di giunta che sanciva la sopravvivenza dell’istituto comprensivo.

Ora è arrivata, e nel documento sottoscritto dal governatore Christian Solinas non c’è traccia del piano proposto dal sindaco Gian Vittorio Campus. C’è l’ok alle modifiche indicate dai comuni di Alghero, Florinas, Valledoria, Bono e Ozieri, ma di Sassari neanche l’ombra. Perciò, come annunciato dall’assessore, niente tagli e tutto resta come prima.

Purtroppo però la bocciatura da parte della Regione non è bastata a salvare l’istituto dal calo di iscrizioni da parte delle famiglie. Molti infatti, hanno confuso la prospettiva della perdita di autonomia con la possibilità di una chiusura vera e propria, o comunque con un degrado dei servizi offerti. Così, proprio nel periodo della scadenza delle iscrizioni scolastiche, diversi genitori hanno deciso di andare in altri lidi. E se le iscrizioni calassero di molto, l’istituto storico rischierebbe davvero la soppressione come istituzione autonoma, se non ora, in futuro.

A sostegno dell’istituto comprensivo Monte Rosello c’è stata una grande mobilitazione. Il Comitato di difesa aveva organizzato una raccolta di firme per chiedere il dietrofront all’amministrazione Campus. Genitori e cittadini hanno sempre ribadito l’eccellenza della scuola, ed elencato i tanti progetti avviati. «Merita che la sua autonomia e la sua unità vengano riconosciute per non rischiare di interrompere il processo di crescita di questi anni». E la Regione, con la recente delibera, pone fine al braccio di ferro.

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