Il saluto della città a don Manconi
La cerimonia funebre con l’arcivescovo Saba è stata trasmessa in streaming
09 marzo 2020
2 MINUTI DI LETTURA
PORTO TORRES. «Quando ero presbitero a Tempio ho conosciuto quel sacerdote dal cuore amabile e dolce – innamorato del Signore – e anche il tempo della malattia don Antonio Giuseppe Manconi l’ha vissuto come servizio a Cristo». È uno dei passi più belli dell’omelia che ieri pomeriggio l’arcivescovo di Sassari, Gian Franco Saba, ha dedicato alla figura terrena di don Manconi, durante la cerimonia funebre che si è tenuta all’interno della basilica di San Gavino.
«La ricerca del volto luminoso del Signore è uno dei tratti che ha connotato la spiritualità di don Antonio Giuseppe – ha detto l’arcivescovo – e questa missione l’aveva portata avanti attraverso l’annuncio della parola».
L’arcidiocesi di Sassari ha trasmesso via streaming la celebrazioni delle esequie, per favorire la partecipazione spirituale di laici, anziani e ammalati e non mortificare la prevista ampia partecipazioni dei tanti fedeli che conoscevano don Manconi, di 89 anni.
Il saluto di cittadini e fedeli al parroco emerito della Basilica è cominciato comunque sabato sera ed è proseguito ieri di prima mattina all’interno della cappella della casa di riposo Biccheddu-Deroma. Una fila ordinata e rispettosa del decreto ministeriale emanato anche per queste occasioni, grazie anche al supporto della compagnia barracellare che ha coordinato il servizio prima e dopo il funerale.
Alle 12,30 di ieri il feretro é stato trasferito in Basilica, salutato dai comitati di bandiera ed è stato poi accompagnato in processione ai piedi dell'altare entrando da Atrio metropoli.
Alla fine della funzione religiosa, il feretro è stato accompagnato all’interno del cimitero storico di via Balai. Nell’ultimo saluto a don Manconi i parrocchiani hanno visto il suo volto sereno e quel leggero sorriso caratteristico della sua grande personalità.
Gavino Masia
«La ricerca del volto luminoso del Signore è uno dei tratti che ha connotato la spiritualità di don Antonio Giuseppe – ha detto l’arcivescovo – e questa missione l’aveva portata avanti attraverso l’annuncio della parola».
L’arcidiocesi di Sassari ha trasmesso via streaming la celebrazioni delle esequie, per favorire la partecipazione spirituale di laici, anziani e ammalati e non mortificare la prevista ampia partecipazioni dei tanti fedeli che conoscevano don Manconi, di 89 anni.
Il saluto di cittadini e fedeli al parroco emerito della Basilica è cominciato comunque sabato sera ed è proseguito ieri di prima mattina all’interno della cappella della casa di riposo Biccheddu-Deroma. Una fila ordinata e rispettosa del decreto ministeriale emanato anche per queste occasioni, grazie anche al supporto della compagnia barracellare che ha coordinato il servizio prima e dopo il funerale.
Alle 12,30 di ieri il feretro é stato trasferito in Basilica, salutato dai comitati di bandiera ed è stato poi accompagnato in processione ai piedi dell'altare entrando da Atrio metropoli.
Alla fine della funzione religiosa, il feretro è stato accompagnato all’interno del cimitero storico di via Balai. Nell’ultimo saluto a don Manconi i parrocchiani hanno visto il suo volto sereno e quel leggero sorriso caratteristico della sua grande personalità.
Gavino Masia