La Nuova Sardegna

Sassari

Protesta a Benetutti: «Riaprono tutti, perché le terme no?»

Protesta a Benetutti: «Riaprono tutti, perché le terme no?»

BENETUTTI. Con l’ultimo decreto emanato dal presidente del consiglio sono state fissate le regole per le riaperture delle attività, grandi esclusi i centri termali. «Contavamo di poter, anche noi,...

22 maggio 2020
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BENETUTTI. Con l’ultimo decreto emanato dal presidente del consiglio sono state fissate le regole per le riaperture delle attività, grandi esclusi i centri termali. «Contavamo di poter, anche noi, riaprire la nostra attività per le cure termali – ha detto il proprietario delle Terme Aurora Michele Petretto – ma il decreto del 17 maggio è stato come una doccia fredda. Come recita l’articolo 1 “sono sospese le attività di centri benessere e centri termali” penalizzando così i nostri complessi termali e le aree di insediamento». L’azienda di Michele Petretto si unisce al grido d’allarme della federazione di categoria che in un comunicato diramato ieri riporta i motivi del proprio dissenso sul mantenimento della chiusura delle strutture termali. «Il decreto del 17 maggio – dice la Federazione italiana delle industrie termali e delle acque minerali curative – penalizza in modo gravissimo e irragionevole i complessi termali e le aree di insediamento. Emerge un’inspiegabile e grave disparità di trattamento a danno del sistema termale verso altri settori turistici e produttivi. Le terme – sottolinea Federterme con le parole del presidente Massimo Caputi - sono un presidio sanitario e lo stesso deve essere assicurato per legge a differenza dei centri estetici e delle piscine ordinarie che non hanno alcuna tutela sanitaria. Peraltro Federterme ha varato, con la collaborazione di un team di esperti coordinati dalla Fondazione Forst, un rigido protocollo di tutela e prevenzione per lavoratori e clienti. Non si capisce davvero perché i centri estetici, le attività balneari e le piscine ordinarie possano aprire mentre i centri benessere e le piscine termali debbano restare chiuse con immenso danno alle economie di vaste aree del Paese, malgrado siano le uniche con presidio sanitario rigido». (el.cor.)

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