la protesta
Biancareddu al buio da oltre un mese
La centralina di illuminazione pubblica deve essere riparata
28 giugno 2020
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SASSARI. Un mese e mezzo senza illuminazione pubblica. Nella borgata di Biancareddu i disagi non finiscono mai e anche questa volta i residenti hanno la sensazione di combattere contro i mulini a vento.
A causare il problema, che è stato più volte segnalato anche al presidente della Circoscrizione, è un guasto alla centralina di alimentazione dell’impianto di illuminazione pubblica. Nessuno però ha mai visto l’intervento degli operai e le strade continuano a essere al buio, creando un disagio sempre più difficile da sopportare al quale si aggiunge la sensazione di essere lasciati al proprio destino. Anche perché negli anni scorsi erano state diverse le segnalazione arrivate da questa borgata della Nurra, tra l’Argentiera e Pozzo San Nicola, che i pochi residenti (in tutto poco più di novanta) continuano a tenere in vita con grande impegno e sacrificio. Un anno fa avevano anche scritto al prefetto lamentandosi della loro situazione: «Siamo abbandonati. Le strade e i marciapiedi non sono curati, l’illuminazione pubblica funziona male, sentieri e discese al mare non sono praticabili. In più l’unica struttura che potrebbe fungere da punto di incontro per la comunità, ovvero l’ex scuola elementare, è chiusa». Chiusura che aveva comportato, tra le altre cose, il trasferimento del seggio elettorale nella borgata di Palmadula.
A causare il problema, che è stato più volte segnalato anche al presidente della Circoscrizione, è un guasto alla centralina di alimentazione dell’impianto di illuminazione pubblica. Nessuno però ha mai visto l’intervento degli operai e le strade continuano a essere al buio, creando un disagio sempre più difficile da sopportare al quale si aggiunge la sensazione di essere lasciati al proprio destino. Anche perché negli anni scorsi erano state diverse le segnalazione arrivate da questa borgata della Nurra, tra l’Argentiera e Pozzo San Nicola, che i pochi residenti (in tutto poco più di novanta) continuano a tenere in vita con grande impegno e sacrificio. Un anno fa avevano anche scritto al prefetto lamentandosi della loro situazione: «Siamo abbandonati. Le strade e i marciapiedi non sono curati, l’illuminazione pubblica funziona male, sentieri e discese al mare non sono praticabili. In più l’unica struttura che potrebbe fungere da punto di incontro per la comunità, ovvero l’ex scuola elementare, è chiusa». Chiusura che aveva comportato, tra le altre cose, il trasferimento del seggio elettorale nella borgata di Palmadula.
