La Nuova Sardegna

Sassari

Zia denuncia il nipote: «Maltratta sua mamma»

di Nadia Cossu
Zia denuncia il nipote: «Maltratta sua mamma»

Giovane di Sorso a processo, accusato anche di lesioni nei confronti della madre Lui si è sempre difeso: non le ho mai fatto del male, anzi mi prendevo cura di lei

28 luglio 2020
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SASSARI. Si è ritrovato in un’aula di tribunale a rispondere davanti al giudice di accuse molto pesanti: aver maltrattato la mamma non autosufficiente e averla picchiata. Percosse che le avrebbero procurato diverse fratture, tanto che era stato necessario il ricovero in ospedale. A denunciare un 38enne di Sorso era stata la zia, sorella della madre, che un giorno si era rivolta ai carabinieri e aveva raccontato che suo nipote aveva avuto degli atteggiamenti violenti nei confronti della propria mamma.

Ma lui si era difeso fin dal primo momento: «Non le ho mai fatto del male, anzi la aiuto quando sono in casa e mi prendo cura di lei».

La Procura, che ne aveva chiesto il rinvio a giudizio (richiesta poi accolta dal gip), gli contesta però una serie di atteggiamenti che di amorevole hanno ben poco.

La donna, che ha 73 anni, non è più autosufficiente da quando è stata colpita da un ictus. Secondo l’accusa il ragazzo – difeso nel processo dall’avvocato Giuseppe Onorato – l’avrebbe maltrattata «con azioni a frequenza quotidiana e consistite in atti di vessazione psicologica e in percosse per costringerla ad alimentarsi». Da qui la contestazione del secondo reato: lesioni aggravate. Intorno al mese di ottobre del 2017, infatti, il giovane avrebbe colpito la 73enne provocandole frattura del radio, fratture scomposte delle falangi della mano e di tre costole e contusioni multiple. Diagnosi contenuta nel campo di imputazione e per la quale i medici le avevano assegnato trenta giorni di cure con ricovero in ospedale.

Quando la zia lo aveva denunciato, per il 38enne era scattato anche un divieto di avvicinamento alla madre.

Lui si era subito rivolto all’avvocato Onorato al quale aveva raccontato tutta un’altra verità spiegando che le accuse rivoltegli dalla zia probabilmente erano riconducibili a questioni familiari pregresse. Per quanto riguarda le fratture riportate dalla 73enne, il figlio ha spiegato che una volta la donna, che lui era solito accompagnare anche in bagno, era scivolata e aveva sbattuto alla vasca. Da questo derivavano a suo dire le lesioni che si erano manifestate in un corpo che era già debilitato. Il figlio ha anche negato di aver colpito la madre per costringerla a mangiare.

L’avvocato difensore ha rilevato il fatto che la zia non avrebbe mai visto con i propri occhi questi presunti maltrattamenti. Ma che avrebbe contattato i carabinieri solo in seguito alla segnalazione ricevuta da alcuni vicini di casa di madre e figlio che avrebbero sentito delle urla.

Il processo è stato rinviato a dopo l’estate.

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