La Nuova Sardegna

Sassari

Catturato a Sassari Johnny lo Zingaro, arrestato l'uomo che lo ha aiutato

Luca Fiori
Johnny lo Zingaro esce dalla questura di Sassari per raggiungere il carcere di Bancali (foto Mauro Chessa)
Johnny lo Zingaro esce dalla questura di Sassari per raggiungere il carcere di Bancali (foto Mauro Chessa)

"Johnny" era evaso dal carcere di Bancali il 6 settembre

15 settembre 2020
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SASSARI. "Ho fatto 'na cazzata" ha detto in romanesco Johnny lo Zingaro agli agenti che lo ammanettavano. Comincia e finisce a Sassari la fuga dell'ergastolano Johnny lo Zingaro. Lo ha catturato la squadra mobile di Sassari in un casale nella zona di Taniga sulla Buddi Buddi in località Zinziodda. Era disarmato e non ha opposto resistenza. In stato di arresto anche l'uomo proprietario del villino in cui Mastini si era rifugiato: si tratta di Lorenzo Panei, 51 anni, di Sassari. E' accusato di favoreggiamento. Verso le 13.30 Mastini ha lasciato la questura di Sassari per raggiungere il carcere di Bancali da cui, forse, si sposterà per andare a Uta. Il dirigente della squadra mobile, Dario Mongiovì, lo stesso che lo aveva arrestato, lo ha salutato: "Fai da bravo, ci hai tolto il sonno".

Il 6 settembre scorso "Johnny" non si era ripresentato nel carcere di Bancali dopo un permesso premio. L'uomo ha 60 anni, il suo vero nome è Giuseppe Mastini, nella Roma degli anni Ottanta ha commesso sequestri di persona, omicidi, rapine. Il suo nome era stato coinvolto anche nell'inchiesta per l'omicidio dello scrittore Pier Paolo Pasolini. Masini è di origine Sinti ed è soprannominato "lo zingaro" per questo motivo. In un primo momento si era detto che ad aiutarlo era stato un'altra persona di origine Sinti.

Il suo primo delitto risale a quando aveva 11 anni. Quella del 6 settembre scorso a Sassari è stata la sua terza fuga dal carcere, nel 1987, proprio in occasione di un permesso premio, fuggì e commise una impressionante sequenza di delitti: dal sequestro di Silvia Lonardi all'omicidio della guardia giurata Michele Giraldi a una serie di furti e rapine. Ferì anche un carabiniere, Bruno Nolfi. Venne catturato di nuovo nel 1989. Nel 2017 la seconda fuga dal carcere di Fossano in provincia di Cuneo.

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