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Sassari

Uil Trasporti 

«Sirio sfrattato da viale Italia ma c’erano altre soluzioni»

«Sirio sfrattato da viale Italia ma c’erano altre soluzioni»

SASSARI. «La decisione presa dall’amministrazione comunale di occupare la sede ferroviaria di Sirio in viale Italia per far posto alle ambulanze non deve stupire più di tanto: l’amore fra Sirio, la...

29 settembre 2020
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SASSARI. «La decisione presa dall’amministrazione comunale di occupare la sede ferroviaria di Sirio in viale Italia per far posto alle ambulanze non deve stupire più di tanto: l’amore fra Sirio, la comunità sassarese e chi la governa non è mai sbocciato». Usa l’ironia Antonio Sias, segretario territoriale della Uil Trasporti del Centro Nord Sardegna. Ed è un’altra voce di protesta contro lo sfratto dai binari della metro leggera.

Infatti, secondo Sias, «le soluzioni alternative erano sotto gli occhi di tutti: dal possibile utilizzo degli spazi interni dei presidi sanitari, magari limitando la sosta dei mezzi privati, al divieto di transito agli stessi mezzi privati nel segmento di viale Italia antistante l’ingresso del pronto soccorso del Santissima Annunziata, come peraltro già avvenuto con successo in passato».

Ma a parte il caso specifico, ci sono altre domande che il sindacalista pone. «La prima è certamente la più pressante: cosa intende fare l’Arst sul parziale stop del servizio, ma anche sull’ammodernamento del materiale rotabile e degli spazi dedicati alla manutenzione, l’estensione della tratta e la realizzazione del secondo lotto della metro di superficie? La verità è che Sirio nasce a Sassari e si sviluppa a Cagliari, sarebbe questa la sintesi perfetta per descrivere l’attuale situazione della metrotranvia regionale».

Antonio Sias pone poi l’accento sulle «situazioni dei centri dove opera il personale». Per concludere: «C’è veramente una convinzione politica e una volontà operativa che porta ad investire nell’ammodernamento del sistema di Tpl in tutta la Regione? In tante occasioni ci sono stati garantiti massimo impegno e totale attenzione. Peccato che a tutt’oggi in buona parte dell’Isola le cose siano andate in modo ben diverso».

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