Sassari, buio al centro storico: due arresti
Rubarono il rame dall’impianto di illuminazione: un 28enne e un 22enne incastrati dalle telecamere
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SASSARI. Ai primi di agosto hanno rubato il rame e le canalette dell’impianto di illuminazione pubblica del centro storico. Un danno da quasi 22mila euro che ha lasciato per giorni il quartiere completamente al buio. Le indagini degli agenti del Nucleo investigativo e di quelli della stazione mobile di piazza Castello, dopo la denuncia del dirigente comunale del settore Lavori pubblici e Manutenzioni, sono partite immediatamente e in breve hanno permesso di individuare due giovani sassaresi, di 28 e 22 anni.
Da quel momento gli agenti li hanno seguiti ininterrottamente, raccogliendo elementi che ieri hanno portato il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sassari a disporre per entrambi la misura cautelare della carcerazione preventiva.
I fatti risalgono ai primi giorni di agosto. Le videocamere hanno anche ripreso i due mentre staccavano le canalette dalle pareti per nasconderle dentro ampie sacche. Tra le numerose aree interessate dal blackout a causa degli atti vandalici, c’erano largo Pazzola, via Satta, via Torre Tonda, piazza Mazzotti, via Maddalena e via Maddalenedda, vicolo delle Canne, via Canopolo, via Turritana, via Arcivescovado, via Esperson e via Insinuazione.
Poco dopo, gli stessi giovani sono stati anche identificati mentre cercavano di smerciare a un rivenditore di materiale usato parte della refurtiva. In quel caso è stato anche sequestrato il materiale.
In poco più di un mese i due hanno collezionato numerose denunce, tra furti nei centri commerciali, tentata estorsione, furti con violenza ai danni di una guardia giurata, soltanto per citarne alcuni. Condotte che hanno portato a diverse denunce a piede libero.
Fino a lunedì, quando il gip, proprio in relazione al cumulo delle azioni criminose, ha stabilito per entrambi (uno dei quali incensurato ma con numerose denunce a carico) la misura cautelare della carcerazione preventiva.
Il Comune di Sassari ha deciso di costituirsi parte civile al processo per richiedere il risarcimento del danno subìto.
In quei giorni di agosto i continui blackout avevano creato non pochi disagi. Tutti avevano immaginato che potesse trattarsi di un’avaria, o magari di interruzioni dovute a sovraccarico. In realtà, dagli accertamenti era emerso che i cavi in tensione erano stati tagliati da qualcuno. E oggi si sa anche da chi.
C’era voluto l’intervento dei tecnici per stabilire che non si trattava di guasti alla rete e neppure di anomalie relative all’alimentazione. In alcuni punti, infatti, erano state ben rilevate le manomissioni dei cavi dell’impianto di illuminazione pubblica recisi con le cesoie utilizzate dagli elettricisti.
Azioni spregiudicate e che – a parte i disagi causati alla comunità – avevano messo a rischio la stessa vita degli autori dei furti di rame. Ora dovranno invece affrontare i guai giudiziari scaturiti dalla loro condotta.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Da quel momento gli agenti li hanno seguiti ininterrottamente, raccogliendo elementi che ieri hanno portato il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sassari a disporre per entrambi la misura cautelare della carcerazione preventiva.
I fatti risalgono ai primi giorni di agosto. Le videocamere hanno anche ripreso i due mentre staccavano le canalette dalle pareti per nasconderle dentro ampie sacche. Tra le numerose aree interessate dal blackout a causa degli atti vandalici, c’erano largo Pazzola, via Satta, via Torre Tonda, piazza Mazzotti, via Maddalena e via Maddalenedda, vicolo delle Canne, via Canopolo, via Turritana, via Arcivescovado, via Esperson e via Insinuazione.
Poco dopo, gli stessi giovani sono stati anche identificati mentre cercavano di smerciare a un rivenditore di materiale usato parte della refurtiva. In quel caso è stato anche sequestrato il materiale.
In poco più di un mese i due hanno collezionato numerose denunce, tra furti nei centri commerciali, tentata estorsione, furti con violenza ai danni di una guardia giurata, soltanto per citarne alcuni. Condotte che hanno portato a diverse denunce a piede libero.
Fino a lunedì, quando il gip, proprio in relazione al cumulo delle azioni criminose, ha stabilito per entrambi (uno dei quali incensurato ma con numerose denunce a carico) la misura cautelare della carcerazione preventiva.
Il Comune di Sassari ha deciso di costituirsi parte civile al processo per richiedere il risarcimento del danno subìto.
In quei giorni di agosto i continui blackout avevano creato non pochi disagi. Tutti avevano immaginato che potesse trattarsi di un’avaria, o magari di interruzioni dovute a sovraccarico. In realtà, dagli accertamenti era emerso che i cavi in tensione erano stati tagliati da qualcuno. E oggi si sa anche da chi.
C’era voluto l’intervento dei tecnici per stabilire che non si trattava di guasti alla rete e neppure di anomalie relative all’alimentazione. In alcuni punti, infatti, erano state ben rilevate le manomissioni dei cavi dell’impianto di illuminazione pubblica recisi con le cesoie utilizzate dagli elettricisti.
Azioni spregiudicate e che – a parte i disagi causati alla comunità – avevano messo a rischio la stessa vita degli autori dei furti di rame. Ora dovranno invece affrontare i guai giudiziari scaturiti dalla loro condotta.
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