A Santa Maria l’ultimo saluto a Tiana Tola
Il funerale della pluricampionessa italiana di judo si svolgerà nel pomeriggio alle 15,30
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SASSARI. Saranno in tanti del mondo dello judo e dello sport sardo in generale, che questo pomeriggio saranno presenti, almeno con il pensiero visto le limitazioni imposte dal covid, nella chiesa di Santa Maria di Betlem per dare a Tiana Tola l’ultimo saluto.
La funzione religiosa per salutare l’ex atleta di 60 anni inizierà alle 15.30. La sette volte campionessa italiana di judo era morta il 2 febbraio scorso nel reparto di Neurologia delle Cliniche Universitarie di San Pietro, dove era ricoverata da un mese a seguito di un’insufficienza respiratoria.
A fine gennaio i familiari si erano illusi di poterla riportare a casa per proseguire le cure a domicilio, perché i medici avevano ipotizzato delle imminenti dimissioni dal reparto. Ma il 2 febbraio il cuore di Tiana si era fermato per sempre su un letto di ospedale. Il figlio Francesco Ardisson aveva presentato un esposto e chiesto alla magistratura di accertare se fosse stato fatto tutto il possibile per salvare la mamma. L’autopsia, eseguita venerdì mattina dal medico legale Salvatore Lorenzoni, ha escluso che ci siano state responsabilità da parte del personale sanitario.
L’ex campionessa sarebbe morta improvvisamente, in circostanze che si sarebbero potute verificare anche fuori dal ricovero, uno scompenso cardiaco acuto su base ischemica. Imbattibile sul tatami, Tiana ha lottato per dodici anni con una miastenia grave, una malattia autoimmune caratterizzata da un’interruzione nella trasmissione dei segnali contrattili tra i nervi e i muscoli. Nata nel 1960, è stata una delle grandi protagoniste dello judo sassarese negli anni Settanta, grazie soprattutto all’attività dell’indimenticato maestro Mario Canopoli con il Judo Club Torres e della famiglia Sieni, sfornava atleti di altissimo livello. E del Judo Club Torres Tiana Tola era una delle atlete di punta insieme al fratello Tony, anche lui protagonista ai massimi livelli. Impossibile da superare nelle competizioni regionali, sapeva farsi valere anche quando c’era da varcare il Tirreno e la sua bacheca era stracolma di titoli, coppe e medaglie. Considerata una delle atlete più rappresentative delle arti marziali sarde, Tiana lascia il ricordo di un’atleta strepitosa e di una persona speciale, capace di affermarsi in tutti i campi e della vita.(l.f.)
La funzione religiosa per salutare l’ex atleta di 60 anni inizierà alle 15.30. La sette volte campionessa italiana di judo era morta il 2 febbraio scorso nel reparto di Neurologia delle Cliniche Universitarie di San Pietro, dove era ricoverata da un mese a seguito di un’insufficienza respiratoria.
A fine gennaio i familiari si erano illusi di poterla riportare a casa per proseguire le cure a domicilio, perché i medici avevano ipotizzato delle imminenti dimissioni dal reparto. Ma il 2 febbraio il cuore di Tiana si era fermato per sempre su un letto di ospedale. Il figlio Francesco Ardisson aveva presentato un esposto e chiesto alla magistratura di accertare se fosse stato fatto tutto il possibile per salvare la mamma. L’autopsia, eseguita venerdì mattina dal medico legale Salvatore Lorenzoni, ha escluso che ci siano state responsabilità da parte del personale sanitario.
L’ex campionessa sarebbe morta improvvisamente, in circostanze che si sarebbero potute verificare anche fuori dal ricovero, uno scompenso cardiaco acuto su base ischemica. Imbattibile sul tatami, Tiana ha lottato per dodici anni con una miastenia grave, una malattia autoimmune caratterizzata da un’interruzione nella trasmissione dei segnali contrattili tra i nervi e i muscoli. Nata nel 1960, è stata una delle grandi protagoniste dello judo sassarese negli anni Settanta, grazie soprattutto all’attività dell’indimenticato maestro Mario Canopoli con il Judo Club Torres e della famiglia Sieni, sfornava atleti di altissimo livello. E del Judo Club Torres Tiana Tola era una delle atlete di punta insieme al fratello Tony, anche lui protagonista ai massimi livelli. Impossibile da superare nelle competizioni regionali, sapeva farsi valere anche quando c’era da varcare il Tirreno e la sua bacheca era stracolma di titoli, coppe e medaglie. Considerata una delle atlete più rappresentative delle arti marziali sarde, Tiana lascia il ricordo di un’atleta strepitosa e di una persona speciale, capace di affermarsi in tutti i campi e della vita.(l.f.)