La Nuova Sardegna

Sassari

La novità è il pranzo d’asporto

di Roberto Sanna
La novità è il pranzo d’asporto

I ristoranti cittadini propongono i loro menu per le tavole dei sassaresi costretti a restare a casa

04 aprile 2021
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SASSARI. Pasqua e Pasquetta d’asporto, per il secondo anno di fila. La zona rossa non perdona e i ristoranti di Sassari e dintorni si attrezzano per salvare il salvabile tenendo aperta la cucina contando anche sul fatto che la gente dovrà rinunciare alle tradizionali gite.

Tony Gambella, del ristorante Il Quirinale in via Cavour, è stato un vero pioniere delle aperture festive a Sassari ed è pronto a proseguire la tradizione anche in una versione differente: «Per diversi anni sono stato l’unico ad aprire in città a Pasqua e Pasquetta – racconta –, poi piano piano altri hanno seguito l’esempio. Mi ricordo che tappezzavo la città di volantini per farci pubblicità, la gente veniva da noi anche solo per un caffè o un cappuccino. Quest’anno non possiamo aprire ma saremo operativi con l’asporto, che ci consente di offrire comunque un servizio ai sassaresi e accontentarli. Abbiamo avuto diverse prenotazioni, anche per Pasquetta, anche se onestamente per noi accontentare la gente significa servirla al tavolo». Il menu propone insalata di mare, cozze gratinate, salmone marinato su letto di finocchi, pescatrice con verdure; ravioli di ricotta con asparagi selvatici e gorgonzola, risotto alla pescatora; filetto di manzo al vino rosso, filetto di spigola con salsa ai carciofi freschi; zuppa inglese.

Aprirà con l’asporto oggi e domani anche I Fratelli Tola di Fabio Nurra, in via Mercato, invertendo il trend degli ultimi anni: «Ho avuto diverse prenotazioni, anche se meno rispetto a Natale e Capodanno – dice –. Io ho sempre cercato di aprire a Pasqua e Pasquetta, negli ultimi anni però non l’ho fatto perché mi ero reso conto che la nostra proposta di un locale in pieno centro storico forse non era molto adatta. Però quest’anno è diverso, bisogna fare cassa e mi adatto, anche se credo che in città ancora la cultura dell’asporto debba ancora prendere piede». Il suo menù propone carpaccio di scottona, pioppini, granglona e salsa al limone; parmigiana di pesce, bufala e basilico; muggine fritto in saor; sashimi di tonno con salsa in Ceviche; gamberi in crosta di sesamo, gazpacho e cipolla caramellata; lasagna e calamarata ai frutti di mare; filetto di spigola alle olive, crema di datterino e polvere di cappero; tataky di vitello, spinaci saltati e crema di carciofi; cremoso di mascarpone, brownies e caramello salato.

Menu d’asporto a pranzo oggi per L’Asfodelo, in via Roma, che propone insalata di mare alla mediterranea, salumi e formaggi; lasagne al forno e pellizzas ai frutti di mare; agnello con carciofi e gamberi al forno; filetto di pesce al vermentino. «Ci siamo adattati anche noi a questa situazione – dice il titolare Paolo Manca –. Abbiamo avuto anche un buon numero di prenotazioni anche se non si può paragonare a una giornata di lavoro normale, l’asporto non ti consente nemmeno di coprire le spese. In ogni caso andiamo avanti cercando di non stare fermi, cerchiamo comunque di trovare i soldi almeno per pagare il personale visto che la cassa integrazione non copre comunque tutto per i titolari dei ristoranti le uscite sono tante».

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