La Nuova Sardegna

Sassari

Sant’Orsola, 17 famiglie “ostaggio” dei liquami

Sant’Orsola, 17 famiglie “ostaggio” dei liquami

In via Spanu Satta il sottoscala di una palazzina popolare si allaga ad ogni pioggia «Una situazione che va avanti da 24 anni, siamo stufi e ci sentiamo abbandonati» 

21 aprile 2021
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SASSARI. «Da più di vent’anni ogni volta che piove viviamo in un film horror e non sappiamo a chi rivolgerci». La protesta arriva da una palazzina popolare situata in via Spanu Satta, a Sant’Orsola sud, dove diciassette famiglie fanno i conti con una situazione di disagio con risvolti sanitari ormai insostenibili: per motivi che nessuno è mai riuscito a scoprire, ogni acquazzone porta all’allagamento del vano sottoscala con i liquami putridi e maleodoranti provenienti da uno dei tombini vicino al palazzo.

Un disastro aggravato dal fatto che proprio in quel vano ci sono i contatori della luce e la centralina dell’ascensore, che spesso e volentieri si guasta. «Non si sa più cosa fare – dice Cristian Sassu, che per anni ha vissuto in quel palazzo e ora che ha una sua famiglia deve tornare per dare una mano ai genitori anziani –. Siamo venuti ad abitare in questa palazzina ventiquattro anni fa e il problema si è manifestato subito ma nessuno lo ha mai risolto. Da quello che abbiamo capito c’è un problema di dislivelli dei tombini, che sono all’esterno del palazzo, ma non è possibile che non si possa trovare una soluzione». Anche perché, ed è un problema aggiuntivo, quando il vano si allaga la pulizia è a carico dei condomini: «Significa che o paghiamo l’autospurgo, oppure dobbiamo svuotare noi con le nostre mani il vano e potete immaginare come non sia certamente un’operazione piacevole. Ci siamo rivolti all’ente comunale preposto senza successo, ci dicono sempre di stare tranquilli, che stanno prendendo provvedimenti, ma hanno avuto ventiquattro anni per farlo e ancora non è successo niente. Ci tocca anche litigare con l’amministratore del condominio, perché l’autospurgo non può essere sempre un costo aggiuntivo. Sono arrivato anche a pulire io di persona i tombini per cercare di evitare che succeda di nuovo, ma non può diventare un impegno fisso, vengo a dare una mano ai miei genitori quando posso. E una mano serve sempre più spesso, in inverno il sottoscala si allaga praticamente tutti i mesi».

Il risultato di tutte queste diatribe è adesso che il sottoscala di via Spanu Satta 11 da oltre un mese è allagato dalle acque della fogna e rischia di rimanere così per chissà quanto tempo ancora. Così se a qualcuno “salta” il contatore dell’Enel, è un disastro perché per sollevare quella levetta deve calarsi in un antro umido e puzzolente e può farlo munito solo di scarponi di gomma che poi deve lasciare fuori dal suo appartamento. E giusto per non farsi mancare niente il motore dell’ascensore è guasto e tra le diciassette famiglie che popolano il palazzo, ci sono tanti anziani e anche due persone disabili. Sono quattro piani, più le mansarde, e anche per questo motivo abitare lì sta diventando sempre più faticoso.

«Il palazzo è abbandonato – dice ancora Cristian Sassu –, avrebbe bisogno anche di interventi di manutenzione all’esterno. Nella struttura ci sono crepe, siamo circondati da erbacce, e non possiamo certo provvedere noi». Per adesso, le famiglie che popolano il palazzo si accontenterebbero di risolvere il problema atavico dei liquami fognari nel sottoscala: comunque, sarebbe un buon inizio.

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