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Il Comune affida ad “Andalas” il servizio di sostegno ai minori

Il Comune affida ad “Andalas” il servizio di sostegno ai minori

OSILO . Non sarà più il Plus a gestire il servizio di educativa territoriale “Set” per i 23 Comuni dell’ambito. La decisione era stata assunta dalla Conferenza di servizi che, dopo una pluriennale...

09 maggio 2021
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OSILO . Non sarà più il Plus a gestire il servizio di educativa territoriale “Set” per i 23 Comuni dell’ambito. La decisione era stata assunta dalla Conferenza di servizi che, dopo una pluriennale gestione associata del Set, aveva stabilito che il servizio tornasse in capo ai singoli Comuni. E il Comune di Osilo, dopo una indagine di mercato con consultazione di quattro operatori, ha affidato il servizio alla cooperativa Andalas de Amistade, il cui progetto è stato ritenuto maggiormente rispondente a quanto previsto dai documenti di gara.

Il servizio, che prenderà il via da questo mese di maggio, è destinato ai minori fino a 17 anni di età e alle loro famiglie. L’attività è rivolta principalmente a quelle situazioni in cui risultano necessari interventi di supporto o di aiuto finalizzato alla prevenzione e al superamento di situazioni di disagio e di difficoltà. L’obiettivo è quello del recupero e del rinforzo delle risorse presenti nel nucleo familiare, e anche attraverso il coinvolgimento di enti e istituzioni presenti nel territorio: scuola, associazioni, gruppi sportivi.

Tra le proposte migliorative presentate dalla cooperativa aggiudicataria, il percorso di sostegno alla genitorialità, un gruppo di sostegno allo studio, la “Biblioteca vivente”, il progetto “Civitas”, un programma di cittadinanza attiva per lo scambio intergenerazionale con anziani mediante interviste o laboratori.

«Vogliamo che il Servizio educativo territoriale – dice l’assessore ai Servizi sociali e alla Pubblica istruzione Valentino Canu, esca dal confine del mero tutoraggio scolastico e si ponga l'ambizioso obiettivo di essere lo strumento con cui perseguire il benessere dei minori. Le ragazze e i ragazzi non devono essere concepiti come soggetti da performance didattica ma come protagonisti di una socialità nuova, che passa attraverso l'armonia con la famiglia, con la scuola e con le istituzioni».

Mario Bonu

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