La Nuova Sardegna

Sassari

Bonorva quattro indagati per il rogo di un anno fa

di Gianni Bazzoni
Bonorva quattro indagati per il rogo di un anno fa

Inchiesta della Procura di Sassari: ci sono anche un barracello e un forestale Le fiamme partirono da un barbecue. Gravi danni allo stabilimento Santa Lucia

12 maggio 2021
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SASSARI. Ci sono quattro indagati per il rogo che l’estate scorsa - nei primi giorni di agosto - aveva interessato la zona di Bonorva e causato danni molto gravi anche allo stabilimento dell’acqua minerale Santa Lucia. A conclusione di una lunga attività di indagine, l’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Enrica Angioni riguarda ora un componente della compagnia barracellare di Bonorva, un agente del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale e altre due persone che poi sarebbero quelle che utilizzando un barbecue improvvisato avevano innescato uno dei due incendi che avevano trasformato le campagne intorno a Bonorva in un inferno di fuoco. I due erano stati indicati come i presunti responsabili dell’incendio colposo.

L’attività investigativa però era andata avanti e i due episodi erano stati scissi, nel senso che il primo incendio che aveva interessato circa un ettaro di terreno era stato praticamente spento senza particolari danni dall’apparato antincendio che in quella occasione aveva schierato elicotteri (con decine di lanci), autobotti e un sistema organizzato a terra che aveva anche prodotto risultati. Il terreno era stato allagato e la situazione sembrava sotto controllo. Questo accadeva tra l’1 e il 2 agosto del 2020, ma qualcosa non era andata per il giusto verso perchè le fiamme incredibilmente erano ripartite proprio da quel campo che era stato dichiarato completamento spento. E l’azione devastante del fuoco era andata avanti avanzando verso la zona di Santa Lucia dove era stato gravemente danneggiato anche lo stabilimento dell’acqua minerale. E per quel secondo incendio sono stati indagati, appunto, l’agente del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale che secondo la Procura non avrebbe disposto in maniera adeguata la vigilanza del terreno da dove sono ripartite le fiamme. E il componente della compagnia barracellare che non avrebbe effettuato la sorveglianza necessaria per prevenire la ripartenza incontrollata dell’incendio.

Ai due indagati - entrambi di Bonorva - ha manifestato solidarietà il sindaco Massimo D’Agostino: «Lo faccio come sindaco – ha affermato – perchè in tante occasioni ho potuto apprezzare la loro grande dedizione. L’indagine faccia il suo corso, ma sono sicuro che le procedure furono rispettate e che tutto si risolverà per il meglio».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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