Disagi all’ecocentro: lunghe code e attese infinite
Può accedere un solo utente per volta e davanti all’ingresso si forma una fila di auto che intralcia la via
01 giugno 2021
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Il serpentone di auto davanti all’ecocentro di via Montello a metà mattina si allunga sempre di più. La fila dall’ingresso della struttura prosegue per tutta la via, intralciando completamente la circolazione. Non potrebbero passare le ambulanze, difficoltà anche per i mezzi della polizia che transitano verso la questura.
Il motivo delle code è semplice: il regolamento di accesso all’ecocentro consente solo un utente alla volta. Mediamente quindi, tra smistare i rifiuti da conferire, dirigersi nel cassone, e fare queste operazioni una per volta, occorrono anche trenta o quaranta minuti.
Diversi cittadini hanno provato a far notare il limite eccessivo negli ingressi. L’ecocentro si estende per oltre un ettaro, e certamente non c’è il rischio della creazione di assembramenti. Il distanziamento, tra un cassone e l’altro sarebbe più che garantito.
Però i dipendenti non hanno discrezionalità e possono esclusivamente attenersi alle regole imposte per il contingentamento.
Intanto, fuori dall’ingresso, la coda si allunga e la pazienza si accorcia. Si sentono i primi clacson suonare, la via ormai è un budello sempre più stretto, e la tensione tra gli automobilisti in attesa sale. Alcuni minacciano di scaricare i rifiuti dal bagagliaio e di lasciarli sopra il marciapiedi. Altri insistono con gli addetti ai lavori perché le operazioni possano svolgersi contemporaneamente almeno nelle postazioni più distanti, così da dimezzare i tempi.
Altri invece rinunciano e vanno via spazientiti e imprecando: «Poi lamentatevi se la gente molla la mondezza per strada, lamentatevi delle discariche a cielo aperto».
A fine mattina la situazione ritorna più tranquilla e le auto in coda sono non più di sei o sette.
Però alcuni utenti scriveranno una lettera all’assessorato all’Ambiente per chiedere una maggiore flessibilità nell’applicare i limiti all’ingresso dell’Ecocentro.
Il personale potrebbe tranquillamente monitorare gli accessi e il distanziamento, facendo conferire sempre in cassoni lontani uno dall’altro, evitando così ogni assembramento.
Il motivo delle code è semplice: il regolamento di accesso all’ecocentro consente solo un utente alla volta. Mediamente quindi, tra smistare i rifiuti da conferire, dirigersi nel cassone, e fare queste operazioni una per volta, occorrono anche trenta o quaranta minuti.
Diversi cittadini hanno provato a far notare il limite eccessivo negli ingressi. L’ecocentro si estende per oltre un ettaro, e certamente non c’è il rischio della creazione di assembramenti. Il distanziamento, tra un cassone e l’altro sarebbe più che garantito.
Però i dipendenti non hanno discrezionalità e possono esclusivamente attenersi alle regole imposte per il contingentamento.
Intanto, fuori dall’ingresso, la coda si allunga e la pazienza si accorcia. Si sentono i primi clacson suonare, la via ormai è un budello sempre più stretto, e la tensione tra gli automobilisti in attesa sale. Alcuni minacciano di scaricare i rifiuti dal bagagliaio e di lasciarli sopra il marciapiedi. Altri insistono con gli addetti ai lavori perché le operazioni possano svolgersi contemporaneamente almeno nelle postazioni più distanti, così da dimezzare i tempi.
Altri invece rinunciano e vanno via spazientiti e imprecando: «Poi lamentatevi se la gente molla la mondezza per strada, lamentatevi delle discariche a cielo aperto».
A fine mattina la situazione ritorna più tranquilla e le auto in coda sono non più di sei o sette.
Però alcuni utenti scriveranno una lettera all’assessorato all’Ambiente per chiedere una maggiore flessibilità nell’applicare i limiti all’ingresso dell’Ecocentro.
Il personale potrebbe tranquillamente monitorare gli accessi e il distanziamento, facendo conferire sempre in cassoni lontani uno dall’altro, evitando così ogni assembramento.